Note di Emozione-Il Concerto Indimenticabile per i 30 Anni del Coro ‘Laura Maddalena’.
ADRIA-MAZZORNO SX-(RO)-Nella chiesa parrocchiale San Giorgio Martire di Mazzorno Sinistro, l’8 dicembre, il Coro parrocchiale ‘Laura Maddalena’ ha festeggiato con un commovente concerto i suoi trent’anni di storia. L’ensemble vocale, arricchito dalla preziosa collaborazione con il coro San Pio X del Duomo di Cavarzere, ha offerto un programma emozionante dedicato all’Immacolata Concezione.
I maestri Graziano Nicolasi all’organo, Elisa Lazzarin al violoncello e Omar Barbierato alla chitarra classica hanno arricchito l’esperienza con esecuzioni significative. La direzione corale di Gino Cappello ha dato vita a un concerto che ha suscitato applausi ad ogni brano, toccando il cuore di chi era presente.
A presenziare alla serata Don Stefano Doria e Don Angelo Vianello, insieme a numerosi fedeli provenienti anche dai comuni limitrofi. Un momento di profonda devozione e riconoscenza per il Coro ‘Laura Maddalena’, nato nel 1993 sotto la guida di Mons. Erminio Marzola e intitolato nel 1994 a ‘Laura Maddalena’, giovane corista modello scomparsa prematuramente in seguito ad un male che non lascia scampo. A margine del concerto, le commosse parole di Leonardo Bonato, uno dei docenti di Laura presenti all’evento, che ha ricordato con grande intensità l’indimenticabile Laura e il doloroso momento vissuto 30 anni fa. Un viaggio nel tempo e nelle emozioni, attraverso la musica che continua a legare indissolubilmente il Coro ‘Laura Maddalena’ alla memoria di Laura e al cuore della comunità.
“Laura è stata una mia studentessa di 1^ Ragioneria”-le parole di Leonardo Bonato-. “L’ho avuta in classe per poco più di 2 mesi. Poi sono cominciate le assenze, poi l’assenza prolungata, poi il ricovero a Padova, infine…. Stiamo parlando di 30 anni fa. Una mattina, alla prima ora, sono entrato in quella classe delle ex Canossiane accompagnato dalla tremenda notizia”.Un’esperienza durissima: il pianto di adolescenti che si scontravano improvvisamente con una tragedia che, probabilmente, pensavano toccasse solo agli adulti, ovvero la perdita improvvisa di una persona amica, di una di loro. Io, giovane insegnante pure sconvolto da quel dramma, ho trovato a fatica le parole per consolarli; ma il protagonista assoluto di quell’ora fu un silenzio surreale, interrotto solo dai singulti soffocati da chi guardava nel vuoto cercando di ricomporre la figura di quella compagna di classe che non avrebbe più rivisto. Ricordo poi il funerale, tutti gli studenti e tutti gli insegnanti nella chiesa di Mazzorno sinistro, attorno a quella bara bianca, accompagnata poi al cimitero. Era una brava ragazza, Laura.”-conclude Bonato- Guendalina Ferro.
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