Nobiltà adriese.
ADRIA-La presentazione del Numero Unico 2019 intitolato “Nobiltà adriese” si terrà giovedì 19 settembre alle ore 17.30 presso la Sala Cordella di Corso Vittorio Emanuele a conclusione della mostra dedicata al Settembre Adriese.
Il volume sarà introdotto da Alessandro Ceccotto e Romano Beltramini. Si tratta del recupero di una ricerca del fratello di Ceccotto Roberto, scomparso più di vent’anni fa. Attraverso il materiale raccolto da quest’ultimo vengono registrate ben quarantotto famiglie nobili. Il risultato è molto interessante poiché si scoprono alcuni cognomi completamente sconosciuti e scomparsi. È noto che Adria subì il dominio degli Estensi e della Serenissima. Arrivarono, quindi, funzionari ferraresi e podestà veneziani che presero qui dimora dando vita al nucleo principale della nobiltà adriese. Ecco che sorsero anche i palazzi chiamati con il nome delle famiglie residenti. Ancora oggi possiamo osservare, infatti, palazzo Tassoni, sede municipale, palazzo Labia, palazzo Bocchi (lungo Corso Vittorio Emanuele), Palazzo Casellati e palazzo Tretti (lungo Riviera Matteotti). Scorrendo le pagine del Numero Unico di quest’anno si scopre che un certo Gaspare Giasone degli Amati vissuto ad Adria nel Cinquecento, appassionato di antichità, promosse degli scavi nelle terre di sua proprietà raccogliendo i reperti trovati in un piccolo museo nella sua casa. Si evince, inoltre, che la famiglia dell’illustre Cieco d’Adria all’inizio era chiamata Ero e soprannominata Grotto. Attraverso le note su queste famiglie, pertanto, si possono ricostruire frammenti di storia e di vita locale. Un Numero Unico, quindi, quello del 2019, il 53° curato dalla Pro Loco, che susciterà curiosità e desiderio di conoscenza della storia dei nostri nobili avi. L’Associazione rivolge un doveroso ringraziamento alle ditte e imprese locali che continuano a sostenere questa storica pubblicazione, permettendo di mantenere viva la memoria immateriale cittadina, tramandandola alle future generazioni.
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