Adria-la squadra di Barbierato all’opera per i nuovi marciapiedi di Valliera.
Il comune di Adria trova la soluzione all’operazione marciapiedi a Valliera, impegnando meno risorse economiche rispetto al progetto originale. A rendere possibile la progettualità, la squadra del sindaco Omar Barbierato, che ha messo a frutto la preparazione specialistica di alcuni componenti del gruppo civico IBC. ” Possiamo contare sulle competenze tecniche di alcuni amministratori che di concerto con i tecnici comunali, stanno lavorando a pieno ritmo sui progetti già avviati dalla precedente amministrazione, per trovare le soluzioni migliori che rispondano alle necessità dei nostri cittadini e nel contempo puntare ad un risparmio delle spese da sostenere”. Un esempio lo è la realizzazione del raccordo pedonale tra l’area antistante la chiesa intitolata alla Madonna dell’autista e via Scolo Branco, strada che collega la regionale 443 Adria-Rovigo e la strada provinciale 4 Adria –Rovigo lungo l’asse canal bianco. Un’opera attesa da una decina d’anni dai cittadini di Valliera.” Nuovi marciapiedi per i quali è stata realizzata una variante che prevede una modifica al tracciato del progetto originale, che si traduce nell’acquisto di un fabbricato chiuso da tempo e nell’evitare il tombinamento degli scoli d’acqua, che in termini pratici provocherebbe una limitazione del deflusso delle acque.” La salvaguardia dell’invarianza idraulica si è resa necessaria anche in seguito agli ultimi eventi meteo straordinari -dichiara l’assessore ai lavori pubblici Marco Terrentin– “. “Abbiamo migliorato il progetto originale con un’accurata affinità tecnica-continua il primo cittadino- nel corso della quale ci siamo accorti che mancava un documento tecnico. Un elemento previsto nell’iter burocratico e per il quale avremo riscontri in tempi brevi” “Sarebbe il caso che il consigliere Baruffaldi, -conclude il sindaco Barbierato- prima di fare certe dichiarazioni alla stampa, ne verificasse la veridicità attraverso un accesso agli atti pubblici, sia per capire quando ci sono i presupposti di un possibile danno erariale, sia per evitare la pessima figura di un progetto che non era stato inserito nel piano triennale delle opere pubbliche”.