Senza categoria

OLTRE IL TEMPO DEL CANZONIERE GRECANICO SALENTINO-Le pulsazioni del cuore, tra ritmo battente e dolci canti d’amore.

CENESELLI (RO) – “Noi siamo a semicerchio perché l’altra parte del cerchio siete voi”. Così Mauro Durante, violino, voce, percussioni, erede del padre Daniele co-fondatore del Cgs – Canzoniere grecanico salentino, riconosciuto come il miglior gruppo di musica polare al mondo, ha esposto lo spirito del concerto. L’evento di world music che si è svolto ieri sera, 5 agosto, nell’arena verde Don Arrigo Ragazzi a Ceneselli, per la rassegna Tra ville e giardini 2021, unica data italiana, dopo il minitour pugliese.

A salutare il numeroso pubblico, il sindaco di Ceneselli, Angela Gazzi, introdotta da un audio-racconto sulla tradizione lirica all’aperto del comune altopolesano nei primi del Novecento. Un grazie alla Fondazione Cariparo ed alla Regione Veneto per il sostegno ormai più che ventennale alla rassegna Tra ville e giardini. Per la Provincia di Rovigo, il sindaco di Trecenta, Antonio Laruccia ha ricordato che questa manifestazione rinnova le tradizioni di spettacolo estivo di molti piccoli centri polesani, che si sono perse nel tempo, e per le quali l’ente si sta impegnando. Claudio Ronda, direttore artistico del festival, ha presentato il live, intitolato “Meridiana”, come l’ultimo album (Meridiana, Ponderosa Music Records, 2021) del Canzoniere grecanico salentino: una riflessione sull’uomo ed il tempo.

Un collettivo, il Canzoniere grecanico, dove ogni elemento è un vero talento, che si profonde in tutta la sua potenza espressiva, fondendosi con quella degli altri. Oltre a Mauro Durante (tamburi palpitanti, violino psichedelico, scrittura dei brani); la voce graffiante di Giancarlo Paglialunga (inimitabile al tamburieddhu); la voce meravigliosa di madre, di figlia, d’amante di Alessia Tondo (anche ai timpani); la voce, le acrobazie con chitarra e bouzouki di Emanuele Licci; le movenze leggiadre di Silvia Perrone; Massimiliano Morabito ed il suo organetto vibrante; il versatile Giulio Bianco (zampogna, armonica, flauti e fiati popolari, basso). Dietro le quinte, alle alchimie foniche,  Francesco AielloIl concerto è stato un vero spettacolo per i sensi, sia per la profondità dei suoni e dei cori polifonici, che si radicano in un passato ancestrale e arrivano dritti al cuore, ma anche per la generosità umana del gruppo, che ha condiviso col pubblico i pensieri e le emozioni che hanno sotteso le ultime creazioni musicali di “Meridiana”. “La meridiana era uno strumento che serviva a misurare il tempo – ha spiegato Mauro Durante agli spettatori. – Questo album è un po’ il racconto del nostro rapporto col tempo. Noi prendiamo una melodia che ci viene dal passato e la ritraduciamo per il presente: è come giocare con il tempo. Il tempo del nostro Sud (tutta l’Italia è sud d’Europa) rappresentato dalla luce abbagliante del sole e dalle ombre che sono proiettate. Ma anche il tempo virtuale di oggi. Il tempo che ci culla con l’alternarsi tra giorno e notte e quello che ci rende schiavi delle scadenze e della frenesia di questa società. Il tempo della resistenza e della memoria. Il tempo sospeso come quello del dolore, dell’amore e dei sogni. Il tempo che annulla le distanze, che dà il ritmo alla nostra musica, al nostro danzare in questo mondo”.

 

Tutto questo è ciò che si ritrova nei suoni rasserenanti, nelle vibrazioni emotive e nei ritmi ossessivi del concerto. Ci sono alcuni brani della cultura della “Taranta”, eseguiti con tamburelli potenti e dialetto salentino, e le nuove composizioni, ricche di sfumature nelle voci soliste, intense e cariche di pathos, di sentimenti eterni, sottolineati da tutte le sonorità del violino. Apertura strumentale con la “Ronda”, dove la zampogna si adagia sul tipico incedere tarantolato dei tamburelli. Poi world music con “Balla Nina”, in cui il Canzoniere mostra abilità anche nei testi”: i sei musicisti sfoggiano il loro affiatamento ed irrompe sulla scena anche la danzatrice Silvia Perrone in abito dorato. La splendida voce di Alessia Tondo apre “Ninnarella”, rilettura di una tradizionale ninna nanna pugliese, che il Canzoniere adatta ai propri colori. “Pizzica bhangra” è un vero inno ai suoni che uniscono: “La musica nu face divisioni”. È una danza contagiosa dalle sonorità indiane, che dimostra che il contatto tra linguaggi e tradizioni differenti non li spersonalizza, ma al contrario li esalta. Non a caso, su disco il brano è suonato insieme all’ensemble multietnico dei Red Baraat. Il ritmo è altissimo, ma ci sono tanti incroci con la forma canzone e col canto popolare, come “Stornello alla memoria”. La melodia “Orfeo” evidenzia il magico mistero della musica che crea uno scorrere del tempo apparente, parallelo a quello reale, dove la danza introduce in una dimensione di rito. Ma neanche la musica potrà riportare in vita l’amata Euridice. L’armonica del versatile Giulio Bianco apre “Vulìa”, dove un padre vorrebbe per il figlio un mondo migliore. Ma il tempo è tiranno: tornare indietro è impossibile, vivere il presente è quello che resta. Ecco “Meridiana”, che dà il titolo al concerto e all’album, una struggente canzone d’amore sul “tempo che mi serve per arrivare a Te”. Un gruppo con radici ed identità solida, ha comunque la missione civile di fare da memoria collettiva: “In questo tempo in cui si perde la memoria e si indossa la maschera dell’indifferenza, siamo circondati da discriminazioni di ogni genere”, declamano dal palco. È il momento di “Sola andata”, la poesia di Erri De Luca che il Canzoniere già qualche anno fa aveva musicato. In scaletta anche “Dumenica matina” e “Respiri”. Il pubblico applaude, batte le mani ed i piedi, alla fine balla da fermo. Prossimo appuntamento con Tra ville e giardini ad Adria, domenica 8 agosto, alle 21.30 in piazza Covour con la musica sperimentale e le contaminazioni dei Quintorigo, in “Between the lines”. Il primo concerto col nuovo Green pass.

Commenta tramite Facebook
Condividi con i tuoi amici