Boom di pasta sulla tavola, ma solo se è Made in Italy.
ROVIGO-COLDIRETTI-La pasta Made in Italy che utilizza solo grano nazionale segna un +13%. Il valore è relativo al primo semestre del 2023 rispetto al dato dello stesso periodo del 2022.
“A fronte di questi numeri è importante rafforzare i controlli sulle importazioni di grano e apprezziamo quanto discusso e stabilito al tavolo di filiera sul grano duro alla presenza del Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida” commenta il presidente di Coldiretti Rovigo Carlo Salvan, dopo l’annuncio di un grande piano straordinario di controlli sulle importazioni di grano duro per garantire la tracciabilità del prodotto e combattere le frodi.
Gli acquisti di pasta con 100% grano italiano sono cresciuti in modo vorticoso ed il risultato è che oggi 4 pacchi di pasta su 10 (40%) venduti in Italia utilizzano esclusivamente grano duro coltivato sul territorio nazionale. Un record storico frenato tuttavia dai bassi compensi riconosciuti agli agricoltori che sono scesi del 25% in meno rispetto allo scorso anno su un valore di appena 35 centesimi al chilo in netta controtendenza – denuncia la Coldiretti – rispetto all’aumento dei prezzi di vendita della pasta in crescita al dettaglio del 13 % nei primi nove mesi del 2023. Una vera e propria svolta patriottica favorita dall’obbligo dell’etichettatura di origine del grano impiegato fortemente voluta dalla Coldiretti che ha spinto tutte le principali industrie agroalimentari a promuovere delle linee produttive con l’utilizzo di cereale interamente prodotto sul territorio nazionale, anche se molto resta da fare. Nei primi sette mesi del 2023 sono peró aumentate del 530% le importazioni di grano dal Canada dove viene utilizzato glifosato in preraccolta con modalità vietate in Italia, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat; preoccupano anche le importazioni di grano duro dalla Turchia che hanno fatto crollare i prezzi nazionali.
“Coldiretti da tempo sostiene che il nostro Paese deve pensare all’autosufficienza alimentare – commenta il presidente di Coldiretti Rovigo Carlo Salvan – per ridurre la dipendenza dall’estero. Grazie al Pnrr è possibile lavorare da subito in questo ambito tramite accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali, con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi, ma tenendo conto anche dei prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali. Dobbiamo preservare la professionalità dei nostri imprenditori, per poter competere ad armi pari nel mercato internazionale e consentirci di sviluppare le nostre aziende, generando così valore aggiunto sul territorio” conclude il presidente Salvan.
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