Patrizia Bartelle-Delusa abbandona il movimento cinque stelle.
Perché la forza politica che abbiamo sostenuto fino a farla diventare forza di maggioranza nel parlamento italiano ci ha tradito?
Con il loro voto decisivo e convinto i parlamentari 5 stelle hanno approvato l’articolo 41 del cosiddetto “decreto Genova”: un articolo che consente di aumentare il tetto di legge per lo sversamento nei terreni agricoli di fanghi che contengono sostanze inquinanti ed in particolare metalli pesanti. Si tratta palesemente di un favore fatto alla Lega ed alle categorie economiche che sostengono Salvini ed i suoi amici; l’ennesimo favore. Purtroppo per stare seduti sulle sedie di governo, i 5 stelle in parlamento hanno dato il via libera ad un aumento degli inquinanti, pericolosi per la salute , sui terreni agricoli che forniranno le carote e le zucchine che mangeremo noi ed i nostri figli. Come potrei proseguire a percorrere la stessa strada imboccata dal M5S? Mi sentirei di tradire gli elettori polesani che mi hanno affidato un mandato chiaro eleggendomi in consiglio regionale: difendere il Polesine dall’evidente impoverimento conseguente alle politiche dalla Lega, difendere la sanità pubblica dalla progressiva privatizzazione, difendere l’ambiente di questo territorio dalle continue devastazioni e dagli sfregi che vengono arrecati alle sostanze vitali, a quello che conta davvero: la terra, l’acqua, l’aria. In questi anni ho condotto una battaglia dura e coerente contro la visione della Lega, contro una visione che considera il Polesine terra di conquista e sfruttamento, che considera i cittadini come soggetti da illudere con false promesse per arraffare i loro voti, che considera la sanità e le opere pubbliche come vantaggi per allettare i gruppi imprenditoriali e sociali di riferimento.
In questa battaglia ho scoperto di essere da sola: Non una volta i miei quattro colleghi in consiglio regionale mi hanno sostenuto nelle battaglie più importanti. Non una volta hanno davvero rischiato di esporsi fino in fondo in difesa dei cittadini. In questi anni la politica del M5s regionale è sempre stata quella del bilancino, del soppesare attentamente quello che poteva rendere di più in termini di presenza sui giornali, in termini di consenso nei sondaggi, in termini di acquiescenza ai voleri della nomenclatura nazionale (di Maio, Casaleggio e soci, per essere esplicita). Sento che non è più possibile continuare in questo modo; la disciplina e l’onore a cui sono chiamati tutti gli eletti, secondo l’art. 54 della Costituzione, mi chiedono di essere fedele al mandato dei cittadini che mi hanno eletto, e il rispetto totale dei principi che ci hanno ispirato. Quindi è con orgoglio che segnalo la mia diversità uscendo dal gruppo consigliare e dal Movimento 5 Stelle. Assicuro ai cittadini, agli attivisti, ai comitati che mi hanno onorato con la loro fiducia che riaffermo ancora il mio impegno personale di sempre e la volontà di proseguire in un dialogo franco, aperto, diretto. Resto sempre al fianco di chi vuole costruire una regione più aperta, più salubre, più partecipata e più solidale. Senza inganni e sotterfugi che io non sono disposta in nessun caso a tollerare per un patto di governo sciagurato.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.