IL Veneto che vogliamo: presentato il Patto per la sanità pubblica.
IL Veneto che vogliamo-Presentato questa mattina, alla presenza dei candidati Carlo Cunegato (VI), Francesco Miazzi (PD), Enrica Muraro (RO) e Gabriele Scaramuzza (VE), il Patto per la Sanità Pubblica. La sanità che vogliamo: 4 obiettivi e 12 azioni concrete per raggiungerli.
I nostri obiettivi sono:
1) Una sanità interamente pubblica.
2) Una rete ospedaliera di prossimità, decentrata, accessibile.
3) La stabilizzazione del personale.
4) La riduzione delle liste di attesa.
Le nostre proposte.
1) Stop a nuove privatizzazioni: basta con i project-financing, con le esternalizzazioni di servizi, con le convenzioni con i privati, con gli affidamenti di interi reparti a cooperative.
2) Un sistema socio-sanitario gratuito e universale, a gestione interamente pubblica attraverso la ri-pubblicizzazione di quanto già privatizzato e l’esaurimento delle convenzioni con i privati attualmente in essere.
3) La stabilizzazione del personale (stop al precariato e alle esternalizzazioni) in piante organiche adeguate, con riconoscimento delle competenze professionali anche a livello decisionale; più finanziamenti per le borse di studio per le scuole di specializzazione.
4) Una rete potenziata e decentrata di ospedali pubblici di medie dimensioni, per una sanità di prossimità, a partire dalle periferie, che garantisca attività sanitaria ordinaria, rispondente alla più parte dei bisogni dei cittadini; no a nuove centralizzazioni e chiusure di ospedali e servizi territoriali.
5) Maggiore qualità, frequenza, continuità per i servizi territoriali, con finanziamenti alle medicine di gruppo integrate, incremento e stabilizzazione del personale, attenzione alle nuove figure infermieristiche, maggiore prevenzione, maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro.
6) Ospedali di comunità (strutture intermedie) aggiuntivi e non sostituivi delle lungodegenze degli ospedali, gratuiti e gestiti da personale specializzato.
7) Integrare i servizi ospedalieri e quelli socio-sanitari territoriali e metterli in rete con le risorse locali (residenze sanitarie assistite, comuni, scuole, volontariato…) per costruire progetti di salute individualizzati.
8) Ridurre le liste di attesa: più appropriatezza nelle prescrizioni (sulla base delle linee guida nazionali), più strumentazioni e più personale, maggiore collaborazione tra strutture territoriali e ospedali, meno visite intra-moenia.
9) Per la salute delle donne: maternità consapevole, diritto esigibile alla interruzione volontaria della gravidanza, potenziamento e decentramento dei consultori, servizi diffusi di ostetricia e di prevenzione dei tumori femminili.
10) Un nuovo piano regionale socio-sanitario che consideri il servizio sanitario pubblico come un investimento strategico per la salute delle comunità e non un capitolo di spesa da tagliare per far quadrare i bilanci.
11) Maggiore potere decisionale e di controllo ai territori attraverso il rafforzamento delle conferenze dei sindaci e ripensando la provincializzazione delle ULSS alla luce degli effetti negativi che sta avendo sull’offerta dei servizi sanitari.
12) Le politiche sanitarie come elemento che concorre a cambiare il modello di sviluppo: tutela ambientale, lavoro dignitoso, diritto all’abitare come strumenti per la prevenzione delle malattie. Il Veneto che vogliamo-movimento civico e popolare
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