Alessia Tessarin-“Veronese definisce pedociclabile, l’aggiunta di asfalto di via IV Novembre”.
PORTO VIRO-E’ stata consegnata alla cittadinanza la pista PEDONALE di via IV novembre, ma i dubbi e le perplessità circa la sicurezza e il suo corretto utilizzo non consentono ai residenti di stare tranquilli. E’ del 27/08/2020 il post dell’avv Veronese che informa i cittadini dell’inizio dei lavori della pista Ciclabile di via IV novembre.
Viene indicata come pista “PEDOCICLABILE”, termine coniato da lei stessa, in quanto non previsto in nessun vocabolario o manuale del buon tecnico comunale: il termine corretto potrebbe essere pista CICLOPEDONALE, ciclabile o pedonale e basta, se tutti i requisiti tecnico costruttivi fossero stati rispettati. Ma evidentemente i lavori di via IV novembre non hanno permesso di realizzare nessuna di queste opere per cui la Veronese ha coniato un termine a suo piacimento. Il 4/10/2020 dichiara sempre affidandosi ai social, che proseguono i lavori per la realizzazione di questa opera dal nome “di sua invenzione”, per l’allargamento della carreggiata nel lato opposto alla pista “PEDOCICLABILE” per garantire maggior sicurezza: “Garantire a chi?” ai pedoni o alle bici che neanche potrebbero transitare in quello spazio?
Questo è stato un “modo social” per placare le polemiche e i dubbi dei residenti. Per percorso ciclopedonale si intende un itinerario pedonale in cui è consentito il passaggio delle biciclette: una pista ciclopedonale è un luogo che nasce per i pedoni in cui però è consentito il transito delle biciclette. Il ciclista dunque è un ospite che è costretto a scendere dal mezzo nel caso in cui dovesse arrecare intralcio al passaggio del pedone (articolo 182 comma 4 del D.M. 30/04/1992 n°285). MA IN UNA PISTA “PEDOCICLABILE” CHI CI PUO’ TRASITARE? A Porto Viro non si capisce… secondo la segnaletica sia verticale che orizzontale solo i pedoni possono transitarvi ma in realtà la distanza tra Piazza Marconi e l’Oasi Barbagigio è tale da indurre le persone ad usare la bicicletta, percorrendo una pista che non è a loro riservata, e che sta creando non pochi problemi ai residenti, visto i tanti passi carrabili e cancelli che si aprono proprio su questa striscia di asfalto non ben identificata, spesso invasa dalle auto che, data la maggior larghezza dell’asfalto, la utilizzano per effettuare pericolosi sorpassi.
In aggiunta, la pista ciclopedonale se realizzata in contesti con un elevato numero di intersezioni a raso e di passi carrai può rivelarsi più pericolosa dell’utilizzo della corsia destinata alle auto. Infatti, se non viene rispettata un’adeguata distanza dal ciglio della strada, in grado di garantire un’elevata visibilità tra automobilista e ciclista, questo sarà visto soltanto all’ultimo momento con grave rischio per la sua incolumità. Ed è questo il caso, visto che l’asfalto è stato steso fino a ridosso delle recinzioni delle abitazioni, rendendo difficile scorgere il ciclista che sta sopraggiungendo. Ciliegina sulla torta, sono gli attraversamenti pedonali rialzati, completi di segnaletica verticale e orizzontale, che, consentono di attraversare la via IV Novembre, accompagnando il pedone dalla “pedociclabile” verso le recinzioni presenti sul lato opposto, non trovandosi su questo lato, alcun percorso pedonale. Un altro progetto inutile con uso di soldi pubblici che invece di portare miglioramenti alla viabilità cittadina e vicinanza tra i quartieri crea situazioni di pericolo per i cittadini che percorrono via IV novembre. ALESSIA TESSARIN.
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