Porto Tolle-pesca e lagune.
Il problema del continuo interramento della bocca del porto di Pila e la situazione di criticità in cui si trovano oggi le lagune nel territorio del Comune di Porto Tolle e la Sacca degli Scardovari, denunciata dai presidenti delle Cooperative di pescatori e dovuta alla mancanza di interventi di scavo, rappresentano le due facce della stessa medaglia.
Se è vero che il problema dell’interramento dei porti è un’emergenza nazionale che riguarda tutto il territorio del Bel paese come è stato affermato nella riunione tenutasi a Roma qualche settima fa presso gli uffici del Ministero delle infrastrutture e trasporti è altrettanto vero che questa questione assume delle valenze del tutto particolari nel contesto del Delta del Po. A differenza degli altri territori il contesto deltizio si contraddistingue per l’azione naturale svolta da millenni dal fiume Po nella sua foce che con il deposito di quantità impressionanti di inerti determina, da sempre, un avanzamento della linea di costa in un processo di continua metamorfosi degli ambienti. La situazione attuale, ammirata da tutti per il grande valore naturalistico ed ambientale, è però il risultato dell’azione diretta dell’uomo che con enormi sacrifici ha saputo governare e regolamentare i processi naturali creando un ambiente dal grande valore ambientale ma in grado di “ospitarlo” garantendo alle generazioni future una prospettiva di vita. Un ambiente unico straordinario per le sue caratteristiche ambientali e di biodiversità, territorio MAB UNESCO riserva naturale unica nel suo genere in Italia e in Europa , ecco questo è il delta del po . Un territorio con grandissime opportunità ambientali ed economiche di sviluppo , però è anche un territorio in continua evoluzione e cambiamento e che per continuare ad esserci con le sue caratteristiche neccessita dalla presenza dell’uomo , unica specie non protetta dalla leggi vigenti . Ecco questo territorio è ostaggio della burocrazia e anche della poca attenzione delle istituzioni , soprattutto , quando si tratta di investire impegno e risorse . Pertanto neccessita un’attenzione particolare con norme specifiche che possa consentire di intervenire in modo rapido e tempestivo sull’ambiente , soprattutto nelle lagune , nelle quali oggi viene sviluppata l’attività principale del nostro territorio cioè la mullischicultura in particolare le vongole occupando circa 2000 adetti tra diretti e indiretti . Se fosse una fabbrica a marghera oppure a milano in stato di crisi si attivano immediatamente tavoli nazionali movimenti sindacali con impegno delle istituzioni governative nazionali regionali .
Il mondo della pesca oggi è in questa situazione con i posti di lavoro a rischio con un settore economico principale per l’economia del polesine tutto siamo ostaggio della burocrazia .
Quindi se siamo tutti concordi che il nostro territorio è unico dovremmo essere tutti concordi nel dire che serve una legge speciale per il delta del po che possa consentire di sburocratizzare gli interventi che neccesssitano per salvaguardare le attività economiche la biodiversita e ambiente , però con tempestività, continutà e concretezza.
Non e possibile che un interventi progettati di manutenzione ordinaria e straordinaria sulle lagune passano tre/quattro anni dslla progettazione alla realizzazione perché in un territorio che cambia in una notte si rischia di fare interventi inutili ed inefficaci con sperpero di risorse e con rischio di compromettere in modo irreversibile attività economica e ambientale . In questo quadro di riferimento se l’obiettivo fondamentale è la conservazione dell’ambiente, come obbligo verso le generazioni future, sorge spontanea una domanda: ma le attuali norme di tutela ambientale con i rigidi strumenti applicativi richiamate dal Direttore del Parco a giustificazione dei ritardi nei lavori di scavo perseguono veramente questo obiettivo in un contesto dinamico ed in continua evoluzione come è il Delta del Po? Su questo tema il Direttore sembra dimenticare i numerosi confronti intercorsi già due anni fa con Regione, amministratori comunali e presidenti di cooperative di pescatori e i conseguenti impegni presi per arrivare a definire delle “regole guida”, stabilite dalla Regione, che proprio nel rispetto di quelle norme di tutela ambientale da lui richiamate permettano delle modalità di intervento più immediate ed efficaci. A distanza di oltre due anni da quel impegno preso si può oggi constatare solamente che è stato disatteso e i problemi neanche affrontati.
Oggi il consorzio pescatori ha già subito importanti perdite ad esempio il seme delle cozze e completamente morto per la mancanza di ossigenazione delle lagune ed e a rischio gran moria di notevoli quantià di vongole che condizionerà in modo determinante la produzione e raccolta nei mesi più importanti dell’anno quali sono il mese di novembre e dicembre .
Non possiamo più tollerare questa situazione ostaggio della burocrazia o di istituzioni come il parco , governato da un commissario , esautorando da anni il territorio e dove ancora una volta vince il burocrate e non il territorio il delta non è più in grado di sopportare questa situazione kafkiana , pertanto chiediamo interventi politici importanti alla regione e al governo che finalmente intervengano in modo significativo e risolutivo rispetto a questa situazione nella salvaguardia del delta del po ma soprattutto nella salvaguardia dell’economia e dei posti di lavoro di questo importante ed unico territorio . Sindaco Claudio Bellan e dall’ Assessore con delega alla pesca Valerio Gibin.
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