PESCA SOSPESA, LE LAGUNE SONO AL COLLASSO.
PORTO TOLLE-(RO)-Dopo la manifestazione dello scorso 23 gennaio organizzata dal Consorzio cooperative Pescatori del Polesine, con a fianco la Regione, Comune e Associazioni di categoria, d sono stati altri incontri, ma della proclamazione dello stato di calamità neanche l’ombra.
A tornare sull’argomento di quanto sta accadendo al comparto ittico del Delta del Po a causa dell’invasione del granchio blu che ha divorato tutta la produzione di molluschi è Luigino Marchesini, Presidente del Consorzio: “Sono passati ormai 20 giorni dalla manifestazione che ci ha visti sfilare in modo pacifico a Venezia, la situazione non è cambiata, anzi posso affermare che è decisamente peggiorata, tanto che durante l’ultimo Consiglio di amministrazione abbiamo deciso di sospendere completamente la pesca nelle lagune che sono al collasso definitivo. Cosa dobbiamo fare per essere ascoltati? Visto che siamo inquadrati come allevatori, quindi agricoltori, forse dovremmo accodarci alla protesta dei trattori magari avremmo più fortuna”.
Venerdì scorso si sono riunite le 14 Cooperative che compongono il Cda del Consorzio che a fronte di una situazione che non migliora hanno deciso lo stop definitivo alla pesca: “A raccogliere le vongole andavano solitamente metà delle nostre Coop. Peccato che a differenza dei 330 quintali giornalieri che venivano pescati in condizioni di normalità delle nostre lagune, si fosse arrivati a raccogliere una media di 7-8 quintali arrivando a massimo 15, quando lasciavamo andare tutte le coop. Cifre infinitamente più piccole, minuzie rispetto alla nostra produzione standard. Siamo però arrivati al punto in cui non c’è più nulla e non sappiamo più cosa fare”.
L’opinione del Presidente è chiara: “Il 16 febbraio apriranno i termini per il fondo da 10 milioni di euro messo a disposizione dal Masaf. Un bando aperto a tutta Italia per cui non sappiamo quante domande arriveranno, certamente sarà un piccolo aiuto, ma non andrà a risolvere la nostra situazione. Abbiamo bisogno che sia dichiarato lo stato di calamità al più presto per dare un aiuto concreto alle famiglie dei nostri pescatori, è necessario sospendere I mutui, risolvere la questione previdenziale, perché la nostra gente non ce la fa davvero più”.
Marchesini fa il punto: “Da gennaio è iniziata la cassa integrazione per i dipendenti del Consorzio, lo stesso stanno facendo anche le cooperative. La presenza dei granchio blu è ancora abbondante impedendoci di programmare una semina maggiore di quella che abbiamo iniziato. Ormai mi sento come un disco rotto che ripete sempre le solite cose, ma qui c’è bisogno di risposte, tra le altre cose serve un piano di cattura con un fondo apposito così da incentivare la pesca e garantire un’entrata dignitosa ai pescatori che chiedono solo di poter lavorare. Qui nessuno vuole l’elemosina, sono sette mesi che lo dico, qui abbiamo bisogno di sostegno per portare avanti quella che è una vera e propria guerra che sta distruggendo una delle aziende più floride non solo del Polesine, ma del Veneto e dell’Italia tutta”.
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