Pinocchio di Lella Costa fa sold-out.
CORBOLA-(RO)-A 140 anni dalla sua nascita, il “pezzo di legno che parla” riempie la piazza di Corbola come non s’era mai visto e fa segnare sold-out alla quarta data di Tra ville e giardini, la rassegna di spettacolo della Provincia di Rovigo, organizzata da Ente Rovigo Festival e sostenuta da Regione del Veneto e Fondazione Cariparo con la rete dei 15 Comuni. Ieri sera, 24 agosto, in un anonimo lunedì di luglio, scompigliàti da un tiepido vento estivo che preannunciava il temporale, metti insieme Lella Costa, la più grande attrice monologhista satirica italiana ed un classico della letteratura universale, e viene fuori il reading “Pinocchio confidential”, la versione più cinicamente simpatica e attualizzata del burattino di Collodi.
Come scenografia dello spettacolo, sbucava illuminata dal buio, la suggestiva neoromantica chiesa di S. Maria Maddalena. Il sagrato trasformato in un palcoscenico perfetto. A salutare l’enorme pubblico, arrivato da ogni dove nel paesino a bordo Po, un entusiasta sindaco di Corbola, Michele Domeneghetti, che con tutta la sua giunta ed il volontariato locale, si era prodigato fin dal mattino, per allestire fisicamente la platea all’aperto. “Ringrazio tutti voi che avete scelto di condividere con Corbola questa lieta serata, con una stella del firmamento italiano – ha detto Domeneghetti -, in questa rassegna, che è ormai un piacevole appuntamento per riscoprire cultura e tradizioni del nostro territorio polesano”. “Ci sono 15 ottimi motivi – ha aggiunto il direttore artistico Claudio Ronda – per seguire Tra ville e giardini, cioè 15 appuntamenti per scoprire le storie che ci raccontano i nostri artisti. Stasera incontriamo Pinocchio che come tutti i capolavori hannos emrpe qualcosa da dirci ed insegnarci. In particolare la verità, è un filo conduttore che lega altre date del programma”. “La letteratura, ascoltare storie – ha esordito Lella Costa nel suo incipit – è uno dei bisogni primari dell’umanità. Quando qualcuno racconta, noi vediamo non quello che ci mostra (come nel cinema), ma quello che abbiamo dentro”.
Su testo della stessa attrice milanese e del regista Gabriele Vacis, con le sottolineature musicali di Paolo Fresu, Lella Costa tira dritto per quasi due ore, con piglio disinvolto ed estro brioso, ora leggendo, ora raccontando, soffermandosi sui termini, con le pause perfette, sempre interpretando, regalando voci e cadenze e movenze ai personaggi, attualizzando termini e situazioni, spalancando mondi paralleli con citazioni letterarie e cinematografiche. Si prende la scena, Lella Costa. Prende il pubblico per mano e come Virgilio con Dante, lo guida nel mondo splatter del “burattino repubblicano, beatamente malvagio”, al tempo dei “grilli parlanti predicatori e noiosi” con la voce di Tina Pica, ma che avevano ragione, e son finiti tutti spiaccicati (come Pasolini). Da doppiatrice allenata, fa imitazioni, come della criminologa Bruzzone, sui “germi di violenza terroristica” seminati dal successo eccessivo ed inquietante dello “stronzetto ligneo”, che preoccupò tanto il povero Collodi. Traccia l’eterna effige degli imbonitori di tutti i tempi, la coppia gatto-volpe, con le voci tanto irritante e ripetitiva la prima, quanto profonda e sibilante la seconda. Si sofferma sul “manifesto politico” del Pinocchio di ieri, che nega la realtà (quella degli assassini, che avrebbero potuto assalirlo per rubargli le monete) esattamente come i “Pinocchi di oggi”. La bambina dai capelli turchini diventa “la fata cadavere di Tim Burton” che vive nella casa di “Non aprite quella porta, 2, 3, 4”. Il Paese delle api industriose segna la fine del tempo dell’otium (il tempo libero latino) e fa da prologo a quello degli “occupabili”. Nel finale, dopo la fuga dall’interno del pescecane (il Tonno, si sa, è uno di quegli incontri che ti cambiano la vita), diventa evidente la metamorfosi già in atto: Pinocchio passa dall’analfabetismo dei sentimenti al libro Cuore. Il pubblico, divertito e soddisfatto, applaude ripetutamente, anche a scena aperta. E nei prossimi giorni, non si esclude un aumento delle vendite de “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino”, come nel 1881.
Tra Ville e Giardini XXIV è promossa ed organizzata da Provincia di Rovigo in ambito RetEventi, co-finanziata da Regione del Veneto, sostenuta da Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, con l’organizzazione tecnica di Ente Rovigo Festival, direzione artistica di Claudio Ronda, e la partnership dei Comuni di Adria, Ariano nel Polesine, Badia Polesine, Canda, Castelmassa, Ceneselli, Corbola, Ficarolo, Frassinelle, Fratta Polesine, Lendinara, Polesella, Porto Tolle, Rovigo e San Bellino.
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