Taglio di Po-Bartelle”Ma quale sarà il futuro del Pol(l)esine”.
Taglio di Po: il M5S ha organizzato venerdì sera nella sala conferenze del municipio di Taglio di Po, un incontro pubblico per informare la cittadinanza sulla situazione degli allevamenti intensivi di polli esistenti nel delta e della richiesta di ampliamento della società agricola Liberelle srl (gruppo Eurovo)riguardanti i sei capannoni esistenti a Ca Cornera.
Ad introdurre la serata Stefania Bernardinello ”abbiamo organizzato tale serata per far capire e conoscere alla cittadinanza cosa accade nel nostro comune e quali conseguenze ci saranno nel caso fosse autorizzato l’ ampliamento dell’allevamento intensivo di polli da parte della società agricola Liberelle”.
Radio Diva-Polesine Camerini-Intervista a Gino Pizzoli del 26-10-17.
“Un progetto scoperto navigando in rete,-spiega la consigliera Patrizia Bartelle, che ci ha portato a navigare sul sito della provincia, ente preposto per la valutazione Via e dove sono pubblicate altre richieste di allevamenti di polli intensivi che interessano il comune di Porto Tolle. Richieste presentate dalla società agricola Erika di Forlì e discusse ampiamente nella serata informativa organizzata qualche giorno fa, nel teatro di Polesine Camerini da alcuni cittadini. Un incontro dal quale è emerso il parere negativo unanime del pubblico che gremiva la sala” Nel relazionare alla serata tagliolese, la dottoressa Marina Lecis, studiosa ed esecutrice di varie perizie realizzate nel nostro territorio sulle matrici acqua, aria, suolo e impatti odorigeni, è emersa la situazione evidente e preoccupante dell’inquinamento. Solo nel Delta si registrano diversi allevamenti zootecnici intensivi(nei comuni di Taglio di Po, Porto Viro, Ariano Polesine e Villadose )che per il numero importante di polli prodotti si possono classificare delle vere e proprie industrie avicole realizzate in zone agricole. A queste si devono aggiungere le conseguenze della presenza di discariche(quattro solo a Villadose )e delle industrie come la Miteni di Vicenza, responsabile (secondo i dati della regione Veneto)della presenza dei Pfas nell’acqua e nel sangue degli abitanti delle province limitrofi. Per il futuro sarà previsto un altro allevamento intensivo nel comune di Corbola che sorgerà vicinissimo a quelli esistenti e come gli altri non porterà lavoro, ma molta puzza.
Il sindaco Francesco Siviero nel suo intervento ha spiegato che non è a conoscenza di quale fu il percorso che permise l’insediamento degli esistenti allevamenti di polli intensivi, perché avvenuti prima del suo insediamento come primo cittadino . E oggi, sulla richiesta dell’aumento della produzione dei polli della Liberelle che da 860mila unità passerebbe a circa 1.450.000,( secondo i tecnici che stanno vagliando la questione), si prospetta un aumento del traffico dei mezzi pesanti su strade anche arginali dal 30 al 40% con conseguente aumento dell’usura dell’asfalto e dissesto stradale . Un punto quello sulla viabilità che spetta proprio al comune l’eventuale autorizzazione. Nel corso della serata sono intervenuti Gino Pizzoli per Polesine Camerini, che ha riassunto le tre progettualità presentate alla provincia dalla società agricola Erika di Forlì per la produzione annua di 16milioni di polli (2milioni e 100mila polli per 8 cicli l’anno)e il rappresentante di terre nostre Villadose che ha illustrato le conseguenze impattanti nel territorio causate dalle quattro discariche esistenti a Villadose (taglietto0,1,2,e 3), degli allevamenti di suini e di visoni e della ditta farmaceutica. Il rappresentante di terre nostre ha esposto le attuali azioni del comitato per contrastare l’insediamento di una società che vorrebbe produrre 500mila polli all’anno(58mila polli per nove cicli l’anno).
“Se si dovessero autorizzare tutti i progetti di allevamenti zootecnici intensivi depositati in questo periodo in provincia – commenta la Bartelle-il nostro territorio diventerebbe un Pol(l)esine, ovvero la sede dei mega allevamenti intensivi , come è diventata la Germania dell’est” “Si tratta di industrie – conclude la Bartelle- che compromettono il futuro delle nuove generazioni perché vanno nella direzione opposta al turismo sostenibile. Un settore per il quale il nostro territorio è vocato, tant’è ,che oltre ad essere previsto dal Pat del comune di Taglio di Po, fa parte dell’ente parco del Delta del Po , riconosciuto dall’Unesco come una delle riserve della biosfera “
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