Porto Viro: i 40 anni di comunione liberazione.
Un popolo, un uomo, senza memoria non può vivere, non solo non ha passato ma non ha neanche futuro.
A Porto Viro esiste un piccolo popolo che da 40 anni segue il carisma del movimento di Comunione e Liberazione. Questo piccolo popolo per l’anno 2017 desidera fare memoria delle origini di tale esperienza nella cittadina del basso Polesine e il 26 febbraio ha invitato tutti gli amici intercettati in questi 40 anni a celebrare una messa di ringraziamento presso la parrocchia di Donada presieduta da Don Alfonoso Boscolo che per primo ha dato origine a tale esperienza a Porto Viro, ma in quegli anni non c’era ancora la fusione di Contarina e Donada. Alla celebrazione, molto partecipata, è seguito un momento conviviale presso il Teatro San Giusto dell’oratorio Salesiano con una testimonianza di Don Alfonso sulle origini di questo piccolo popolo che comunque fa parte della storia della cittadina e che alla stessa ha portato molti contributi in termini di cultura, carità e missione. Basti pensare all’associazione sportiva Icaro club, al Centro Culturale Umana Avventura, all’opera di carità che distribuisce pacchi alimentari Santa Madre Teresa di Calcutta, alla Cooperativa Sociale Don Sandro Dordi, alle esperienze educative di Gioventu Studentesca per i ragazzi delle superiori e i Cavalieri del Graal per i ragazzi delle medie. Proprio a San Giusto tutto ebbe inizio dall’incontro di un gruppo di ragazzi con l’allora giovane sacerdote inviato dal vescovo Sennen Corà ad occuparsi della pastorale giovanile. Don Alfonso in modo sintetico ha ripercorso la storia di questi 40 anni. Una storia che ha avuto origine dal rapporto con altri amici di Pellestrina e Chioggia dove all’inizio Don Alfonso ha esercitato il suo ministero. Una storia che però si è dilatata anche a paesi limitrofi come Loreo, Taglio di Po, Porto Tolle. Quindi alla serata numerosi erano anche gli amici provenienti da questi luoghi.
Il racconto di Don Alfonso ha suscitato commozione nel ricordo degli amici che già sono nella gloria dei cieli, ilarità per alcuni episodi, stupore nel sentir declinare i numerosi personaggi ed esperienze che a Porto Viro si sono realizzate grazie all’entusiasmo che quel gruppo di giovani fin da subito esprimeva. Una storia ed una testimonianza che però non ha avuto il sapore di un “amacord” nostalgico. Don Alfonso ha messo ben in risalto come questa storia sia a livello personale che comunitario sia ancora viva e vivace nonostante nel tempo le condizioni siano cambiate. L’affezione al carisma di CL, nel quale si riconosce la presenza viva di Cristo come determinante tutti gli aspetti della vita, tuttora scaturisce novità e amore alla Chiesa. Il momento si è concluso con la visione commentata di alcune foto dei primi anni e il festeggiamento di alcuni compleanni. Il prossimo appuntamento è previsto per il 26 marzo con la visita alla Tomba di Don Giussani presso il monumentale. Sabrina Gazzetta
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