Succede in città

PORTO VIRO-Orti dell’altro mondo. Insegniamo a coltivare alle persone nel mondo.

Giovedì 21/03 u.s. il Prof. Giorgio Prosdocimi Gianquinto è stato ospite del Rotary club Porto Viro Delta Po per parlarci di sistemi di orticoltura sostenibili, in particolare del sistema di coltura idroponico.

È un tipo di coltura fuori suolo dove la terra è sostituita da uno strato inerte e le piante vengono irrigate con acqua e aggiunta di composti necessari alla loro nutrizione e crescita. Giorgio Prosdocimi Gianquinto è Professore ordinario di Orticoltura e floricoltura, nonché Direttore del Centro Studi e Ricerche in Agricoltura Urbana e Biodiversità (ResCUE-AB) e Direttore del Laboratorio di Cooperazione allo Sviluppo per le Colture Agrarie (CodeCrop) )presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari (DISTAL) dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna. È inoltre: Presidente del Working group Urban Horticulture dell’International Society for Horticultural Science (ISHS) – Consulente della FAO-UN su tematiche riguardanti Orticoltura Urbana e Idroponica semplificata. – Referente scientifico e supervisor del progetto  “SustUrbanFoods – Integrated sustainability assessment of social and technological innovations towards urban food systems” finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Marie Skłodowska-Curie Individual Fellowships (Call: H2020-MSCA-IF-2015). – Responsabile coordinatore del progetto “Urban Green Train – Urban Green Education for Enterprising Agricultural Innovation” progetto finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Erasmus+ KA2.– Responsabile coordinatore del progetto HORTIS – Horticulture in Towns for Inclusion and Socialisation – progetto finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma di Apprendimento Permanente, programma settoriale Grundtvig per l’educazione degli adulti. Attività di cooperazione internazionale allo sviluppo in ambito di progetti Agricoli e di Sicurezza Alimentare con esperienze in Perù, Brasile, Capo Verde, Costa d’Avorio, Burkina Faso, Kenya, Mauritania, Palestina, Myanmar.

Durante la serata il Professore, con grande enfasi ma soprattutto grande entusiasmo, ha spiegato con parole molto semplici la tecnologia di questo tipo di coltura e, con il supporto di immagini, ha illustrato molti dei progetti realizzate in molti paesi economicamente e tecnologicamente arretrati, facendo notare che questa è praticabile anche in aree geografiche dove non c’è disponibilità di terra coltivabile. Importante quindi l’aspetto alimentare, ma non solo. Subentrano anche l’aspetto formativo, in quanto per costruire questi orti occorre rispettare misure, altezze, distanze, e la costruzione è stata lasciata alle popolazioni locali con la supervisione dei tecnici. Importante anche l’aspetto economico, in quanto gli ortaggi prodotti in esubero venivano poi venduti nei mercati locali. Non da ultimo ha sottolineato l’aspetto sociale dei progetti in quanto coinvolgono bambini e anziani, togliendo dalle strade i primi e facendo sentire utili i secondi. Nutrite le domande da parte dei partecipanti, incuriositi sia dall’aspetto sia tecnico che sociale.

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