Presepio di Scalon-Porto Viro 40° edizione
(Porto Viro, 27 Dicembre 2015)” Il presepe rappresenta un simbolo identitario della nostra cultura e tradizione, che corrisponde all’identità religiosa cattolica cristiana. Ma è anche diversità tra stili artistici, uso dei materiali, vocazione del territorio”Sono le parole del sindaco di Porto Viro Thomas Giacon nell’evidenziare la storicità della 40esima edizione del presepio allestito nella chiesa intitolata alla patrona della città di Porto Viro,Santa Maria Madre della chiesa. Un’opera che ogni anno viene allestita con ambientazioni e stili diversi attorno alla natività, in funzione del titolo che viene svelato dal parroco durante la celebrazione eucaristica della notte di Natale in modo da suscitare e appagare l’attesa sia della comunità, sia dei numerosi e fedelissimi visitatori che provengono dall’intera penisola.
”Quest’anno abbiamo voluto ripercorrere la storicità presepiale, con San Francesco D’Assisi che nel 1223 a Greccio, rappresentò il primo presepe vivente per arrivare ai giorni nostri con Papa Francesco Bergoglio, che quest’anno ha istituito l’anno della misericordia per risvegliare nel popolo cristiano l’attenzione ai bisogni di tanti fratelli ed entrare così sempre nel cuore del vangelo-ha spiegato Don Gianantonio Trenti, nella celebrazione della notte di Natale in chiesa a Scalon-“.
Un presepio monumentale, già per le dimensioni, 4,5 metri per 7 di profondità, per un’altezza di 5 metri, rappresentato, in un lato, dalla speciale notte di Natale di Greccio di San Francesco D’Assisi, mentre nel lato che si affaccia alla parte centrale della chiesa, l’ambientazione è dedicata all’anno della misericordia con il mistero della natività collocata dentro la porta di una città medievale.
Un’opera realizzata grazie alla volontà di una decina di volontari tra studenti, lavoratori e pensionati e al sostegno di diversi imprenditori come Tessarin Tito per la fornitura dei materiali, Grandi Venerino per la disponibilità di un magazzino dove da metà ottobre erano iniziate le scenografie esterne, poi trasportate in chiesa agli inizi di dicembre.”Una ventina di giorni, nel corso dei quali abbiamo allestito il presepio in chiesa-racconta uno dei volontari-rinnovato gli impianti e i dispositivi luce che segnano il ciclo del giorno e della notte sullo sfondo della natività dell’anno della m isericordia”
Un’opera per la quale la preoccupazione principale dei costruttori è quella di colpire il visitatore attraverso la bellezza, per introdurlo con sentimenti di pace e stupore al cuore del mistero dell’incarnazione di Gesù. Come diretta conseguenza di tale idea di presepio, le varie architetture e gli effetti luminosi e meccanici sono dosati e armonizzati in modo tale da non offuscare mai la Natività che, per convintissima scelta dei costruttori, è sempre al centro della scena e ben visibile nei due lati del presepio.
Guendalina Ferro
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