Trachemys scripta-In Veneto il primo progetto scientifico dedicato alla tartaruga “aliena” parte nel Parco Regionale del Delta del Po.
VENETO-Nasce nel Parco Naturale Regionale Veneto del Delta del Po il primo progetto scientifico in Veneto, dedicato alle Trachemys scripta, tartarughe palustri americane che stanno mettendo a rischio l’habitat deltizio e lagunare.
L’obiettivo dell’iniziativa, promossa dalla Regione del Veneto e dall’Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po, in accordo con l’Università degli Studi di Padova – Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione, è quello di promuovere un progetto di sensibilizzazione della popolazione affinché non vengano abbandonati gli esemplari di testuggini capaci di danneggiare l’ambiente. Inoltre, si intendono promuovere all’interno dell’Ente Parco delle attività didattiche con il supporto e il coinvolgimento degli studenti universitari che si occuperanno della formazione, del monitoraggio e della gestione sanitaria degli animali.
La presenza della testuggine palustre americana ha un impatto fortemente negativo sulla conservazione della biodiversità, nelle aree protette. Questo perché le Trachemys scripta sono in grado di influire negativamente sulle comunità acquatiche degli ambienti con la predazione di una grande varietà di specie animali, tra cui insetti acquatici, crostacei, pesci e anfibi, e nutrendosi anche di vegetazione delle zone umide. Diversi studi hanno evidenziato che la testuggine palustre americana può inoltre entrare in competizione con le testuggini autoctone per il cibo, i siti di deposizione delle uova e le aree di basking (esposizione al sole per la termoregolazione) e che il suo rilascio nell’ambiente costituisce un fattore di possibile rischio di trasmissione di patogeni ad altre specie. Inoltre, non va dimenticato che in Italia abbandonare animali è sempre un reato penale punibile con l’arresto o con l’ammenda che va da 1.000 a 20.000 euro (Decreto Legislativo n.135/2022 in materia di commercio, importazione, conservazione di animali della fauna selvatica ed esotica). Il Parco Naturale Regionale Veneto del Delta del Po nel corso degli anni ha intrapreso, in collaborazione con la Regione, una serie di importanti iniziative in materia di biodiversità, a carattere regionale, nazionale ed internazionale, funzionali al monitoraggio dello stato di conservazione e ad incrementare le conoscenze sulle specie e sugli habitat di interesse comunitario al fine di conseguire gli obiettivi stabiliti dalle predette Direttive comunitarie, in particolare la Direttiva 92/43/CEE “Habitat”, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, e la Direttiva 2009/147/CE “Uccelli”, che hanno costituito una rete ecologica europea formata dalle Zone Speciali di Conservazione e dalle Zone di Protezione Speciale (Rete Natura 2000). Nelle attività di ricerca indirizzate alla gestione sanitaria e alla conservazione delle specie animali acquatiche l’Ente Parco si avvale della collaborazione di medici veterinari, biologi e agronomi afferenti al Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione dell’Università degli Studi di Padova. Tra le varie competenze, il Dipartimento si occupa di malattie e conservazione delle specie selvatiche con particolare riferimento ai cetacei, dal 2002, rappresentando un riferimento per i Ministeri competenti, e di tartarughe marine dal 2007. Inoltre, BCA ha sottoscritto degli Accordi di collaborazione con la Regione del Veneto e con l’Ente Parco che è a cui è stata affidata la gestione del Sito di Importanza Comunitaria in ambito marino denominato S.I.C. IT3270025 “Adriatico Settentrionale Veneto – Delta del Po”.
Il Parlamento Europeo, nel corso degli anni, ha emanato diverse disposizioni volte a prevenire, ridurre al minimo e mitigare gli effetti negativi sulla biodiversità causati dall’introduzione e dalla diffusione, sia deliberata che accidentale, delle specie esotiche invasive. La Testuggine palustre americana Trachemys scripta è inclusa nell’elenco che cataloga queste specie. La normativa nazionale che recepisce le disposizioni europee prevede che i proprietari di animali da compagnia appartenenti a specie esotiche invasive possano continuare a custodirli, denunciandone, però, il possesso. In alternativa possono affidarli a strutture pubbliche o private autorizzate. L’affidamento a queste strutture è invece obbligatorio per chiunque rinvenga o abbia rinvenuto un individuo di Trachemys scripta. Nel maggio 2018 l’allora Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), in collaborazione con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e con la Società Erpetologica Italiana, ha pubblicato le “Linee guida per la corretta detenzione degli animali da compagnia appartenenti a specie esotiche invasive”, contenente una specifica appendice sintetica per le Trachemys scripta. Nel maggio 2020 è stato pubblicato il “Piano nazionale per la gestione della testuggine palustre americana (Trachemys scripta)”, il cui obiettivo generale è quello di delineare una strategia di gestione della testuggine invasiva, modulata su scala regionale, al fine di minimizzare gli impatti negativi della stessa sulla biodiversità, sui servizi ecosistemici collegati, sulla salute pubblica e sulla sanità animale, sul patrimonio zootecnico o sull’economia, attraverso misure di controllo mirate e diversificate a seconda del contesto ambientale e del grado di diffusione della specie. La Regione del Veneto ha quindi coinvolto il Parco Delta del Po e l’Università degli Studi di Padova in una serie di incontri tecnici per la preliminare definizione e condivisione delle linee operative del progetto dedicato alla testuggine palustre americana (Trachemys scripta). Tra le azioni del progetto vi sarà la realizzazione di un centro pilota dedicato alle tartarughe palustri. Per informazioni inviare una mail a info@parcodeltapo.org
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