Giovedì 14 Aprile i rappresentanti della Monsignor Sante Tiozzo saranno a Roma per ritirare il premio del concorso nazionale indetto da Cittadinanzattiva sull’inclusione e lo star bene a scuola.
(Porto Viro, 12 Aprile 2016)La scuola primaria di Donada per la terza volta si aggiudica un riconoscimento da Cittadinanzattiva, l’ ente costituito allo scopo di tutelare la sicurezza fisica ed emotiva dei ragazzi.”La prima volta con menzione speciale per il progetto “PROTEZIONE CIVILE JUNIOR” sulla sicurezza a scuola e dintorni, la seconda aggiudicandosi il primo premio per il percorso antibullismo e quest’anno la menzione per il percorso realizzato nel precedente anno scolastico sull’inclusione e lo star bene a scuola-spiega Luciana Milani – Giovedì 14 aprile infatti, cinque insegnanti in rappresentanza del corpo docente insieme al genitore/regista Michele Pezzolato, saranno a Roma presso la Sala Igea del palazzo Treccani per ritirare il riconoscimento.
Grande l’entusiasmo delle docenti per il risultato ottenuto in quanto rappresenta una conferma che i percorsi implementati vengono valutati dall’esterno efficaci e meritevoli di riconoscimento.La realizzazione di questo video inoltre, ha rappresentato anche per le docenti, un efficace momento formativo sia per la nuova modalità sia perché ha coinvolto docenti insieme a tutti gli alunni della scuola in una parità dei ruoli, cosa inusuale nella quotidianità didattica, divertendo gli alunni stessi”. “Sono anni che il plesso ha inserito nei percorsi didattici quotidiani attività che ruotano attorno a parole chiave quali ACCOGLIENZA,TALENTO, AMICIZIA, RELAZIONE-spiega la Milani- .Parole fondamentali per una comunità che voglia definirsi tale……se i bambini stanno bene apprendono e proseguono nella realizzazione di se stessi, altrimenti l’apprendimento viene rallentato e soprattutto non si aiuta il bambino di oggi a diventare l’adulto responsabile di domani-prosegue la Milani-“”
L’INCONTRO CON L’ALTRO dovrebbe costituire per ognuno di noi un momento fondamentale in cui la diversità di ciascuno diventa ricchezza per l’altro; il cogliere nell’altro prima gli aspetti positivi e poi quelli negativi aiuta a costruire buone relazioni; valorizzare i talenti personali aiuta ad accrescere l’autostima, a costruire la propria identità e chi ha una forte identità non ha paura ad incontrare la diversità e soprattutto sa confrontarsi con essa senza farsi sopraffare. Queste finalità sono state esplicitate nelle classi prime attraverso un percorso di scoperta delle proprie emozioni e la sperimentazione di modalità relazionali efficaci per lo star bene a scuola, tra le quali anche la capacità di cogliere con ironia i propri limiti per potersi migliorare; nelle classi seconde si è stimolata la valorizzazione dei talenti personali e dei valori fondamentali che regolano lo stare insieme; in terza si è lavorato sulla consapevolezza di quei virus mentali che spesso ci convincono di essere inadeguati ed incapaci,permettendo ad emozioni quali ansia e paura di pregiudicare le prestazioni quotidiane, e come la vera amicizia del gruppo classe sia la pillola che aiuta a riequilibrare tutto; le quarte e le quinte hanno lavorato sulla diversità come elemento di arricchimento per la comunità classe e sul termine.
CAMBIAMENTO, inteso come fase possibile per chiunque si accorga di mettere in atto comportamenti inadeguati e voglia cambiare. Infatti spesso i bambini che non ottengono successi scolastici e si sentono inadeguati percepiscono tale situazione come qualcosa di definitivo e sta agli adulti che gli sono accanto ricordargli che il cambiamento è sempre possibile, purchè lo si voglia. Il prodotto finale del percorso è stato un video realizzato grazie alla preziosa collaborazione del genitore di due alunne, Michele Pezzolato.
Questa modalità ci ha permesso anche di sviluppare nei ragazzi il senso critico e avviare un processo di decondizionamento televisivo. Infatti, come affermano Lastrego e Testa autori di libri per ragazzi e autori televisivi, nel testo , partecipare come protagonisti alla realizzazione di un prodotto multimediale consente di mettersi nei panni dei personaggi televisivi, di porsi problemi di espressione e comunicazione simili a quelli che attori, cantanti…affrontano professionalmente. In questo modo, capiscono dall’interno e provano attivamente come funziona la cosa, si rendono conto che l’immagine ripresa non è tutta la realtà, ma una parte, che deve essere spesso costruita. “
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