IL vicesindaco fa il punto della situazione sulle assunzioni e sulla questione Tari.
ADRIA-Il vice sindaco Wilma Moda ritorna sull’argomento delle assunzioni del personale comunale per dimostrare ai cittadini, come l’opposizione continui a fornire notizie non veritiere ai giornali.
“Con la pubblicazione in gazzetta ufficiale del 27 aprile 2020 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri(DPCM) del 17 marzo 2020, i vincoli assunzionali che prima venivano calcolati sulle cessazioni, adesso vengono ricavati dal rapporto fra la spesa del personale e le entrate correnti. Conteggi che, nel momento in cui si fa riferimento al bilancio consuntivo del 2018, le assunzioni possibili sarebbero sei. Nel caso si calcolasse la media degli ultimi tre anni (2016/2017/2018) il numero si alzerebbe a dieci” Sono le parole del Vice Sindaco Wilma Moda, per spiegare l’azione inserita nell’ambito del DUP(Documento Unico di Programmazione),il documento propedeutico all’approvazione del bilancio previsionale del 2020.Un’azione portata avanti dall’amministrazione civica con lo scopo di migliorare la macchina comunale.
“Delle 11 assunzioni programmate per integrare la pianta organica del Comune, 9 avrebbero dovuto sostituire 9 pensionamenti, un’altra, al posto di una dipendente trasferita in altro Comune e un’altra per proseguire il lavoro di una signora che ha prestato servizio gratuitamente nell’ultimo anno”. ”Come giunta, abbiamo fatto in modo che il subentro di personale nuovo, avvenga dopo 4/5 mesi dal pensionamento di un dipendente per consentirci di fare qualche economia. Un esempio lo è l’ istruttore informatico che entrerà in servizio a settembre, per sostituire il dipendente comunale, andato in pensione lo scorso il 1 aprile. Un periodo per il quale ringrazio i dipendenti per la collaborazione e l’aiuto durante l’assenza della persona.
“ Va detto-spiega Moda- che il decremento di oltre centomila euro per la sostituzione del personale, dovuto all’effetto del Dpcm, deve ancora ricevere il parere da parte della corte dei conti e dal Dipartimento Funzione Pubblica(DFP)”
Per quanto riguarda la delibera 158 del 2020 emanata da Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), che prevede la riduzione delle tariffe in base all’emergenza Covid-19, è intervenuta l’Anci(associazione Nazionale dei Comuni Italiani), con delle osservazioni che sostanzialmente fanno notare ad Arera che la richiesta di abbassare la Tari non corrisponde ad una diminuzione della produzione di rifiuti. Un’azione che, se applicata, provocherebbe problemi di copertura finanziaria nei bilanci nella quasi totalità dei comuni.
“Inoltre-conclude Moda-Se da un lato Arera dà indicazioni nel ridurre la tari, non specifica e non affronta il problema di come andranno finanziate le minori entrate nelle casse dei comuni, senza che ricadano sui contribuenti e sulla fiscalità generale degli enti pubblici. Per questi motivi Arera, avendo recepito le osservazioni da parte di Anci, pare sia intenzionata a modificare il metodo tariffario, perchè tra gli enti coinvolti ci sono anche Ecoambiente e il consiglio di bacino”.