ROVIGO-ROSSO + di Miranda Greggio.
Davanti alle creazioni da indossare di Miranda Greggio nascono spontanee domande sul senso delle cose e sull’ordine che prendono dalla natura. Una ricerca espressiva di rara profondità che esplora le potenzialità di materiali, spesso inattesi, che ben si prestano alla sua ispirazione.
Negli ultimi tempi alimenta la propria energia creativa, che incanala nell’astrattismo materico informale, lacerando con bruciature forme di polimeri sintetici. Con la complicità del suo ugello di fuoco sa realizzare inaspettate visioni, armonie di motivi, sfumature e rilievi, rendendo le sue opere uniche e non duplicabili, poiché non generate da alcun stampo, ma create seguendo la sua ispirazione e la natura dei materiali.
Le sue combustioni appaiono come segni lasciati da storie sedimentate del tempo che iniziano con l’uomo e con il suo tentativo di dare un nome alle cose per farle proprie e insieme cogliere il senso, per impadronirsene non solo fisicamente, per raccogliere i segnali che diventano comprensibili nella misura in cui sanno toccarci nel profondo con la malia che l’Arte, quando è tale, sa dare.
ROSSO + è la proposta espositiva che Miranda Greggio dedica, non a caso alla memoria di Sergio Garbato. Una rassegna incentrata sul tema del rosso: colore caldo per antonomasia, il colore del fuoco e del sangue, è il primo colore dello spettro visibile (per la sua maggiore lunghezza d’onda), quello che può muoversi più rapidamente trattenendo concentrato su di sé lo sguardo e da ciò trae la sua insuperabile forza d’attrazione ottica. Ma come tutti i colori, le sue proprietà e qualità sono fondamentali per la percezione visiva quanto per quella psicologica e dunque per la rappresentazione simbolica ed emotiva grazie a quelle “risonanze interiori” di cui scriveva Kandinskij nel suo “Spirituale nell’Arte”.
Ricorda Miranda Greggio: “Sergio Garbato, come il rosso, è stato per me portatore della potenza dell’Io che ha sede nella mente e nel cuore. Averlo avuto spesso come curatore artistico ha reso il mio sguardo più vivace risvegliando un temperamento caparbio e volitivo che ancora in me non conoscevo…”.
Febbraio 2018 Gianpaolo Gasparetto CA’CORNERA dove il Po si fa cultura
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