INPS ROVIGO PRESTAZIONI E SERVIZI A RISCHIO.
ROVIGO-CGIL FP – CISL FP e UIL FPL insieme alla RSU lanciano l’allarme MOBILITAZIONE REGIONALE e INCONTRO CON IL PREFETTO.
Negli ultimi vent’anni Rovigo ha perso il 50% dei dipendenti. Da 140 si è passati a 79. Finalmente arriveranno a breve 7 nuovi inserimenti che però, andranno a malapena a coprire le prossime 7 uscite per quiescenza previste entro la fine dell’anno in corso!!! Saldo che rimarrà in negativo di oltre 60 unità. Situazione disastrosa che mette seriamente a rischio la tenuta dei servizi.
Per questo dopo la mobilitazione del 5 aprile scorso, questa mattina, unitamente alla RSU INPS abbiamo risposto alla immediata convocazione del Prefetto per segnalare la gravissima carenza di personale che coinvolge le sedi INPS di Rovigo, Adria e Badia Polesine e del resto dei territori Veneti. Abbiamo segnalato quali sono le serie incongruenze che si sono riscontrate nell’opera di distribuzione nazionale dei nuovi assunti. Incongruenze che sono prive di giustificazioni se pensiamo che al Veneto sono state assegnate 250 unità a fronte del fatto che solo per la sede di Roma le assegnazioni sono state ben 400 che si sommano alle altre 300 destinate alle sedi periferiche del Lazio. Distribuzione scellerata di risorse umane nel territorio nazionale che non ha minimamente tenuto conto delle enormi differenze del tessuto produttivo Veneto rispetto al centro-sud. Situazione imbarazzante che dovrà essere gestita diversamente dalla Direzione Nazionale in virtù delle prossime assegnazioni che potrebbero essere previste entro la fine dell’anno. Per questo, nonostante lo spirito di collaborazione del Direttore dell’INPS di Rovigo, presente all’incontro non abbiamo potuto ritirare lo stato di agitazione del personale ma al contrario abbiamo chiesto al Prefetto, che rappresenta il potere esecutivo del Governo sul nostro territorio, di farsi carico di portare a Roma le nostre istanze e le nostre preoccupazioni. Con lo stesso intento abbiamo segnalato che senza risposte si alzerà sicuramente il livello della mobilitazione di tutti i lavoratori INPS del Veneto fino ad arrivare anche allo sciopero.
Lavoratori, dipendenti della pubblica amministrazione che con grandi sforzi personali stanno facendo il possibile per assicurare l’erogazione dei servizi verso il cittadino. Non è superfluo precisare che INPS rappresenta un punto di riferimento di grande rilevanza per tutta la comunità Provinciale e che buona parte dei servizi che eroga sono rivolti alle fasce sociali più deboli. Ai pensionati, ai portatori di handicap, anche con importanti sostegni al reddito. Senza tralasciare il ruolo importante nei confronti di tutte le categorie economiche operanti nel territorio. Commercio e artigianato su tutte. Territorio già di per sé penalizzato e agonizzante stante la grave situazione di continue perdite di posti di lavoro. Rovigo deve essere riconosciuto anche per gli importanti risultati conseguiti in questi anni rispetto agli obiettivi posti dalla Direzione Generale nonostante la gravissima carenza di personale. Provincia di Rovigo che negli ultimi anni ha già subito troppe penalizzazioni in ambito di amministrazione pubblica, e che non può rimanere silente. Risulta chiara la necessità che l’amministrazione nazionale INPS preveda l’assegnazione delle unità necessarie perché gli stessi cittadini Polesani non vengano penalizzati anche nella fruizione di questi servizi. Cittadini che devono essere informati del rischio effettivo della tenuta di questi servizi. Per questo, unitamente agli RSU e tutti i dipendenti INPS continueremo il percorso di rivendicazione degli stessi diritti ad avere giusti carichi di lavoro in funzione dell’importantissimo ruolo sociale sul territorio.
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