Soddisfazione della Lega di Porto Viro per l’autonomia differenziata.
PORTO VIRO-(RO)-“È stata l’alba di un giorno storico”. Con queste parole, il governatore veneto Luca Zaia ha commentato l’approvazione del disegno di legge sull’autonomia differenziata da parte della Camera dei Deputati il 19 giugno 2024. Con l’approvazione preliminare del Senato, l’autonomia differenziata è ora legge dello Stato. Questo passo segna una svolta significativa nel quadro amministrativo e politico italiano, aprendo la strada a una nuova fase di gestione regionale.
Gli amministratori leghisti del Comune di Porto Viro hanno espresso il loro sostegno entusiastico alla riforma. L’assessore Michele Capanna ha dichiarato: “La legge applica la riforma del titolo V della Costituzione, voluta nel 2001 dall’allora governo di centrosinistra, e prevede che le Regioni a statuto ordinario possano chiedere allo Stato centrale il trasferimento di una serie di materie e competenze che si ritiene possano essere gestite meglio, con maggiore efficienza e minori costi. Non più dunque lo Stato come referente principale delle istanze dei cittadini, ma gli Enti Locali, più prossimi alla società e dunque maggiormente in grado di soddisfarne efficacemente i bisogni, secondo il principio della sussidiarietà verticale”.
Anche Michela Girardello, altro assessore leghista, ha commentato positivamente la legge: “Autonomia differenziata significa alleggerimento della burocrazia, ottimizzazione dell’impiego delle risorse, minori sprechi e maggiore aderenza dell’intervento pubblico ai bisogni della cittadinanza. L’aggettivo ‘differenziata’ sta ad indicare la possibilità per ogni Regione di poter richiedere l’attribuzione delle funzioni che ritiene più indicate per la valorizzazione delle proprie specificità. Questa riforma rappresenta una svolta storica per il nostro Paese, che potrà finalmente avviare il processo di efficientamento, sviluppo e modernità che merita, da nord a sud”.
Capanna ha poi risposto alle critiche secondo cui la legge dividerà l’Italia e penalizzerà le regioni del Sud: “Chi contesta la legge e afferma che dividerà l’Italia e che le Regioni del Sud saranno penalizzate probabilmente non l’ha nemmeno letta e ragiona per slogan. Innanzitutto, l’attribuzione di funzioni riferibili ai diritti civili e sociali, che devono essere equamente garantiti su tutto il territorio nazionale, è consentita subordinatamente alla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP). Il Governo ha due anni di tempo per determinare i LEP e i loro costi, trovando le risorse nel bilancio dello Stato. Inoltre, gli articoli 8 e 9 della legge stabiliscono che viene garantita la perequazione per i territori più deboli, con minore capacità fiscale. Le Regioni più ricche potranno trattenere solo parte del residuo fiscale; se il gettito dei tributi che finanziano le funzioni trasferite supera i fabbisogni per svolgerle, l’eccedenza sarà restituita allo Stato”.
Infine, Marino Tessarin, consigliere comunale e segretario della sezione cittadina della Lega, ha concluso: “Le Regioni che sceglieranno l’autonomia dovranno avere una gestione più efficiente e mostrarsi capaci di spendere le risorse meglio di quanto fa lo Stato centrale. È una sfida che responsabilizza gli amministratori locali e non si capisce perché le regioni meridionali non possano accettarla e vincerla”. La nuova legge sull’autonomia differenziata promette di portare un cambiamento significativo nel modo in cui le regioni italiane gestiscono le proprie risorse e competenze, puntando a una maggiore efficienza e ad un migliore soddisfacimento delle esigenze locali.
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