Ad Adria gli studenti protagonisti della maratona “Il Veneto legge” , tra testi grotiani e musiche del Buzzolla.
ADRIA-Leggere Groto, questa la sfida affrontata venerdì 24 settembre, in occasione della giornata di maratona “Il Veneto legge”, dalla Biblioteca comunale, dal Liceo Bocchi Galilei e dalla Pro Loco. Non è stata un’impresa facile, perché Luigi Groto, il Cieco di Adria, come lui stesso si definiva, è un uomo del 1500, usa un linguaggio fiorito, ricco di riferimenti storici e mitologici, manieristico.
Ma possiamo dire che la scommessa è stata vinta. Nella sala del caminetto gli studenti del Liceo Scientifico Galilei hanno seguito le letture dei testi grotiani fornite da Giorgia Sfriso e Francesco Tognati, della classe V del Liceo delle Scienze Umane.
A inquadrare il grande adriese, descrivendone la personalità, la vita e le opere ci ha pensato Letizia Guerra, con una relazione ricca di informazioni e di dati. Molto apprezzati, con grandi applausi, gli intermezzi musicali suonati dalla flautista Erika Zampieri e dal chitarrista Nicholas Nebuloni, che hanno interpretato tre Ariette veneziane composte da un altro grande adriese, Antonio Buzzolla e rielaborate dal maestro Ambrogio de Palma. I brani letti dai testi del Groto sono stati molti. Si è cominciato con tre sonetti: Venezia che si loda, Alla Signora Cecilia Giorgio e Incendio dell’Arsenale di Venezia. In tutti e tre i sonetti Venezia, Vinegia, come la chiamava il Cieco Groto, viene celebrata come una città libera, in cui si ritrovano grandi personaggi, come Pietro Bembo, e donne fascinose; una città che sa rinascere anche dopo il rovinoso incendio dell’Arsenale.
Si è proseguito con le lettere familiari: Al Signor Adrian Clarignano in Vinegia, in cui viene descritto il viaggio da Venezia ad Adria per via d’acqua, con sosta a Chioggia. La seconda Al molto reverendo padre frate Pietro Martire Locatelli da Bologna. Famosa è poi la lettera Al magnifico signor Iacopo Tintoretto e importante la missiva Al magnifico signore Antonio Beffa Negrini. La parte più significativa la più celebre orazione, quella tenuta di fronte al Doge Loredan, con la descrizione della triste condizione di Adria e del suo territorio invasi dall’acqua, e la richiesta del Taglio di Porto Viro. Opera che lui sperava di vedere realizzata prima di invecchiare ma che sarà realizzata 15 anni dopo la sua morte.
A portare il saluto dell’Amministrazione comunale è intervenuta la consigliera delegata agli eventi, Oriana Trombin, che ha sottolineato l’utilità di questa iniziativa di studio, che si inserisce nel progetto “Adria città che legge”, certificazione ottenuta dal Cepell, istituto autonomo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MIBACT),per un evento culturale che ha ottenuto il patrocinio del Ministero dell’Istruzione. I 1600 anni dalla nascita di Venezia, sono argomentati dal Groto nelle sue orazioni. Non c’era perciò miglior occasione di trattare questo aspetto della vita e dell’opera del Groto: il suo rapporto con la Serenissima e i suoi dogi. Il Referente delle Biblioteca, Antonio Giolo ha ringraziato alla fine gli enti che hanno collaborato per la buona riuscita dell’incontro: il Conservatorio, rappresentato dalla presidente Mara Bellettato, la Pro Loco con Letizia Guerra , la dirigenza del Liceo, con i docenti Sara Frigato e Cristiano Cerioni.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.