La sede del Tribunale deve sceglierla la città attraverso i suoi rappresentanti, non il prefetto nominato da Roma.
Rovigo-“Se il Tribunale dovrà o meno andare al Censer lo deciderà il nuovo sindaco, su mandato dei cittadini. Mancano due settimane alle elezioni, non esiste stravolgere il volto di una città a pochi giorni dal voto”. È quanto dichiara Graziano Azzalin (PD), consigliere regionale del Partito Democratico e capolista dem alle prossime Comunali, a proposito del ventilato trasferimento degli uffici giudiziari in viale Porta Adige. “È una questione di metodo, ma anche di merito. C’è una campagna elettorale in corso e il futuro del centro cittadino, a 360 gradi, è uno degli argomenti principali del dibattito politico. Lo dico in maniera rispettosa ma altrettanto netta: certe scelte spettano agli amministratori locali, non a un prefetto né a un commissario straordinario”. “Negli ultimi giorni stiamo assistendo a un singolare ma non meno preoccupante esproprio delle funzioni di indirizzo urbanistico della città da parte di persone non elette. Ricordo che i prefetti sono articolazioni del ministro dell’Interno, guidato dal leader di un partito che ha fatto le proprie fortune con lo slogan ‘paroni a casa nostra’. E non si capisce perché, invece, dove si parcheggiano i bus e dove avrà sede il Tribunale debba deciderlo Roma”.
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