IL TRITTICO FEMMINILE DI UGO BOCCATO, IN SALA CORDELLA FINO AL 21 OTTOBRE.
ADRIA-(RO)-Sarà visitabile fino al 21 ottobre prossimo, l’esposizione allestita in sala Cordella delle opere dell’artista adriese Ugo Boccato. Un pittore che è stato un riferimento per tutto il Polesine e pienamente nella vita di Adria, a lui infatti è dedicato il vicolo che collega il corso Vittorio Emanuele con piazza Cavour. Molti i cittadini adriesi che hanno in casa un’opera di Ugo Boccato.
La mostra è nata da una proposta di Federica Franzoso in collaborazione con tutti gli attori che hanno reso possibile l’esposizione, i nipoti, Mauro Boccato, Ivano Cavallini e Francesco Passadore. Un’artista al quale le scuole pittoriche del territorio fanno riferimento “Cominciò a dipingere fin dalle elementari, periodo in cui la sua maestra, moglie di Marino Marin, si lamentava per tale passione – mi raccontò mia nonna, commenta il Sindaco Omar Barbierato- In tempo di guerra, Ugo diede una mano alle persone che dovevano fuggire. Una notte vennero a prenderlo dei fascisti, in piazzetta Marino Marin, dove ora c’è un ricordo tragico di quel periodo storico, che lo portò in Polonia. La cosa bella, al di là dei percorsi artistici è che Ugo dipinse fino agli ultimi giorni della sua vita, nonostante i problemi alla retina, che lo resero cieco da un occhio”. “Si tratta di una mostra organizzata da Francesca e dove il comune ha fatto la sua parte, per renderla possibile. Un’organizzazione complessa, dall’assicurazione per le opere all’allestimento.”-dichiara l’Assessore Andrea Micheletti.
Il curatore della mostra, Stefano Annibaletto, ha così dichiarato ”E’ stato un cantore del Polesine, attraverso le sue opere d’arte. Indissolubilmente legato al Polesine, perché ci ha vissuto e perché è stato un cantore del Polesine. Un uomo che ha avuto uno sguardo che è andato al di là del Polesine, nel 1910 a Venezia si è confrontato con pittori lagunari, affinando lo stile nel dipingere le terre bagnate del suo territorio. A Milano pure, per poi partecipare alla quadriennale di Roma nel 1939 e alla biennale di Venezia nel 1948. Due manifestazioni importanti. Boccato dipinse in media un quadro alla settimana per 70 anni, questo fa capire la sua produzione, nel fare la ricostruzione del suo percorso artistico, ci mancano degli elementi, come per esempio la data sui dipinti, che ci possano far capire la sua evoluzione, credo ci sia stata una compresenza di ricerche differenti, durante tutta la sua vita. Ed è la caratteristica di questa nuova mostra. Nel passato, Adria aveva esposto opere sulla natura morta, sulle monografie e sui ritratti”
Il titolo della mostra “Pittura svelata” è stato scelto perché nel momento in cui abbiamo avuto il privilegio di visitare lo studio e deposito del Boccato, ci siamo trovati di fronte a lavori audaci, alcuni anche criticabili da Traniello, come il trittico di figure femminili che sicuramente non sono mai stati esposti, per essere dei compensati mai incorniciati. Opere che hanno un’ascendenza a Picasso, molto esplicita, un po’ perché abbiamo trovato delle monografie di Picasso, molto consultate soprattutto nelle parti dove sono raffigurate le figure femminili e perché i tre dipinti richiamano la famosa opera di “Les demoiselles d’Avignon”.-prosegue Stefano Annibaletto Tre opere che dimostrano un’artista che ha amato cantare la sua terra e ha amato molto la sua pittura, fino al punto di andare oltre tenendo per se questi dipinti. In questi dipinti si può notare un grande allontanamento dal suo solito stile dell’impressionismo e del paesaggio, mentre nel trittico c’è una risoluzione della figura che risente di una scomposizione picassiana ed è evidente la grande personalità dovuta alla scelta dei colori della tavolozza e per la pennellata.
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