ROVIGO-Trivelle, Bartelle (M5S) indecorose affermazioni dei geologi della Po Valley a Palazzo Celio.
ROVIGO – “Stiamo sprofondando e vengono a raccontar favole…”. È durissimo il commento a caldo della consigliera regionale del M5S Patrizia Bartelle all’indomani del consiglio provinciale monopolizzato dal tema delle trivellazioni che ha visto intervenire in aula l’azienda australiana Po Valley. L’esponente pentastellata punta il dito contro “l’arroganza della multinazionale” in riferimento soprattutto ai circa 300 posti di lavoro promessi e che mai arriveranno essendo lavori ad altissima specializzazione ma ancora peggio all’atteggiamento di spocchiosità nei confronti degli amministratori presenti (quindi del territorio da loro rappresentato) con la dichiarazione che erano lì pur non essendo obbligati a termini di legge. Ma non è tutto: al centro del dibattito, infatti, c’era la subsidenza, aspetto su cui la consigliera, in prima linea sul tema sin dai tempi del referendum sulle estrazioni, pone con forza e ancora una volta l’accento. “Il vicino lido di Dante – tuona – è sprofondato di un paio di metri per colpa delle trivelle in azione al largo delle coste ravennati e anche il nostro Polesine, pur in assenza di prelievo di idrocarburi gassosi, ha visto il livello del suolo abbassarsi di circa 40 centimetri negli ultimi anni: è del tutto inaccettabile leggere che il fenomeno ‘esiste ma è poca cosa’, qui ci stanno prendendo in giro quando la realtà è sotto gli occhi di tutti, e dice chiaramente che stiamo sprofondando…”. La preoccupazione della Bartelle rasenta insomma il livello di allerta e sposa in pieno l’allarme lanciato in tempi non sospetti anche dal massimo organismo preposto al controllo e alla difesa del suolo, il consorzio di bonifica Delta Po, intervenuto più volte in materia con il suo direttore Giancarlo Mantovani.
Un tecnico della multinazionale ha risposto che questo abbassamento del suolo, con i loro studi, lo avevano assolutamente previsto al mille per mille e che lo avevano notiziato alle autorità prima che fosse data la concessione alle estrazioni. Per questo motivo i loro studi e i relativi modelli matematici, che evidenziano un rischio per il territorio polesano minimale, sono attendibili. E in chiusura, passaggio d’obbligo sulle royalites, che arriveranno in percentuale anche in Veneto. Ritengo – conclude – sia affrettato liquidare una problematica così delicata e legata anche ad altre questioni, come ad esempio il cuneo salino, in poche slide degne di una presentazione per bambini delle elementari. Lo spettacolo a cui abbiamo assistito a Palazzo Celio è offensivo oltre che indecoroso…”.