PolesellaSpettacoli ed eventiSuccede nei dintorni

LA “DOPPIA” VITA DI UN CALLIDO SENZA TEMPO.

POLESELLA (RO) – Il primo imperdibile appuntamento col Festival Antichi organi del Polesine 2021, è uno straordinario concerto per organo solo dell’organista Ruggero Livieri, al rarissimo “Gaetano Callido” dalla doppia tastiera del 1797, che si trova nella basilica della Bv Maria del Rosario, a Polesella (Ro). L’evento è sabato 27 novembre 2021, alle 21, con ingresso libero e gratuito ed obbligo di Green pass sopra i 12 anni d’età.

Il concerto è offerto da Asolo musica-Amici della musica, con la preziosa collaborazione dell’arciprete di Polesella don Umberto Rizzi e col patrocinio della Diocesi di Adria-Rovigo e della Provincia di Rovigo. Sul palcoscenico del festival sale uno strumento costruito dal più famoso organaro della “Scuola veneta”, Gaetano Callido (1727 – 1813) che nei contratti di committenza si definiva “Professor d’organi”; allievo diretto di Pietro Nacchini; nella propria bottega veneziana costruì, al ritmo di dieci strumenti all’anno, qualcosa come 430 organi a canne, la gran parte perduti.

Il Callido di Polesella è un raro organo “doppio”, cioè dotato di due “manuali” (due tastiere), di cui il primo o “organo eco” è usata appunto per effetti di “eco” ed è una versione ridotta del “grand’organo” (seconda tastiera). Normalmente il “professore” costruiva organi con un solo manuale, li numerava e li firmava marchiandoli a fuoco con le sue iniziali. Di questo strumento di Polesella non si conosce il numero di opera, ma il marchio di fabbrica, per così dire, è indiscutibilmente presente. Oltre che attraverso i manuali, la “consolle” (alias la postazione dell’organista) comanda e combina i suoni, anche attraverso la pedaliera ed i comandi dei registri (un registro è una serie di canne con lo stesso timbro). I meccanismi di “trasmissione” attraverso cui la consolle, regolando il flusso d’aria nelle canne, produce il suono, sono interamente meccanici, come in tutti gli organi dell’epoca. Questo comporta che l’apertura delle valvole di immissione dell’aria nelle canne è azionata direttamente dall’organista attraverso la tastiera e la pedaliera, con totale controllo dello strumento da parte del musicista, ma anche con una certa durezza dei tasti.

Il programma di sala pare scritto apposta per questo strumento molto ricco, che oltre ai registri callidiani porta ancora le “aggiunte” ottocentesche, in particolare l’Ottavino ed i registri ad ancia (trombe e bombardone), che consentono l’apertura della musica liturgica allo stile operettistico. Si parte con brani di musica barocca tedesca ed italiana fra ‘600 e ‘700: Buxtehude, Preludio in Sol minore, Buxw 163 e Ciaccona in Mi minore, Buxwv 160; Pasquini, Introduzione e Pastorale in Sol maggiore; l’immancabile Bach, Wer nun den lieben Gott lässt walten”, Bwv 691 e Fantasia in La minore, Bwv 561; Händel, Concerto in Fa maggiore op 4 n. 5, nei tempi Larghetto, Allegro, Adagio, Presto; e gran finale, in cui si sentirà il cambio di atmosfera e tutta la festosità dello stile operettistico di metà Ottocento con Petrali, Adagio per voce umana, dai sei versetti per il Gloria, il versetto II e la Marcia per dopo la Messa. Alla guida della macchina sonora dalla doppia anima, c’è un musicista e concertista speciale come Ruggero Livieri, veneziano, docente d’organo al Conservatorio Venezze di Rovigo, solista di concerti nazionali ed internazionali. Anche Livieri, con tutta la sua esperienza, si cimenta per la prima volta con questo Callido di Polesella, su cui non si era mai esibito in concerto prima d’ora. Una serata dunque, da non perdere assolutamente.

Commenta tramite Facebook
Condividi con i tuoi amici