UN GRIDO DI LIBERTA’.
CEREGNANO E VILLADOSE-(RO)-Zhen, zhian, azadi! Donna, vita, libertà! Questo è il grido che sale dalle piazze e dalle strade dell’Iran di questi giorni: contro le violenze e gli omicidi, contro le chiusure delle scuole e per la libertà di pensiero.
Dopo la morte di Mahsa Amini, una ragazza di 22 anni uccisa dalla Polizia Morale iraniana, che regolarmente sottopone donne e ragazze ad arresti e detenzioni arbitrarie, torture e altri maltrattamenti per non aver rispettato l’obbligo discriminatorio di indossare il velo. Le manifestazioni hanno raggiunto anche molte piazze italiane che si stanno muovendo contro tali i soprusi di un regime teocratico dittatoriale e dispotico.
Nessun regime, potere politico o religione può esimersi dal rispetto dei fondamentali diritti degli uomini e delle donne: spetta ad ognuno di noi fare in modo che tali diritti siano tutelati e sostenuti. Il mondo democratico e progressista non può rimanere cieco di fronte ai fatti che stanno avvenendo in paesi come l’Iran, dove le numerose mobilitazioni della società civile dilagano su tutto il territorio nazionale. I gruppi consiliari e i sostenitori dell’area progressista di Ceregnano e Villadose, che vedono come capigruppo Massimiliano Albertin e Lucia Pozzato, propongono una mozione a sostegno delle donne iraniane e donano contestualmente ai rispettivi Comuni uno striscione, privo di simboli politici, perché possa essere affisso sui palazzi comunali come simbolo di sostegno a questa domanda di libertà. “Da Consiglieri Comunali – dichiarano Albertin e Pozzato – abbiamo sentito il bisogno di condividere l’impegno contro la violenza verso le donne iraniane e di altre parti del mondo, contro il potere autoritario iraniano e l’obbligo dello Hijab, contro il massacro di altre donne, uomini, ragazze e ragazzi e a favore dei diritti umani.”
L’articolo 1 della dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo recita: ”Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. “Abbiamo il diritto ed il dovere di sostenere le voci di chi chiede la libertà – continuano i consiglieri – e fare in modo che anche le persone più fragili siano ascoltate e sostenute. Ci uniamo all’appello di Amnesty International che chiede l’abolizione della legge che obbliga le donne a indossare il velo, la fine della repressione e dell’impunità per i repressori.” Questo striscione vuol essere segno di solidarietà verso le donne iraniane in particolare, nella speranza che le amministrazioni, la cittadinanza e altri Comuni vicini possano sentirsi partecipi di questa lotta per la libertà e il rispetto della dignità umana.