Banca Veneto Centrale, dai soci via libera al bilancio 2020.
Banca del Veneto Centrale-Via libera dell’Assemblea dei Soci al bilancio 2020. Mercoledì 12 maggio, nella sede legale di Longare (VI), si è tenuta l’Assemblea Ordinaria dei Soci, senza la loro presenza fisica a causa delle norme anti Covid. Con l’intervento del notaio Stefano Lorettu, in veste di “rappresentante designato”, sono state 562 le deleghe validamente conferite, complete delle relative istruzioni di voto, utili per approvare tutti gli argomenti all’ordine del giorno fra cui il bilancio d’esercizio 2020.
L’istituto presieduto da Gaetano Marangoni, il direttore generale è Mariano Bonatto, fa parte del gruppo Cassa Centrale -Credito Cooperativo Italiano ed è arrivato all’appuntamento con numeri positivi: l’esercizio si è chiuso con un utile netto di 7,6 milioni di euro e oltre il 94% del risultato d’esercizio portato a riserva legale, innalzando il Common Equity Tier One ratio rispetto all’esercizio precedente e rafforzando ulteriormente la sua già robusta patrimonializzazione.
«La raccolta complessiva, diretta e indiretta – spiega Mariano Bonatto – è in visibile crescita, attestandosi a 3,010 miliardi. Gli impieghi lordi verso la clientela ammontano a 1,5 miliardi. L’utile netto registra un incremento del 22% rispetto all’esercizio precedente. Le coperture sul credito posizionano la banca ai primi posti della graduatoria nazionale per accantonamenti a presidio dei rischi. Il conto economico, infine, mostra una redditività più che positiva». La banca registra fondi propri per 184,7 milioni di euro e la sua solidità è misurata e certificata dagli indicatori CeT1 ratio e Total capital ratio, che si attestano entrambi al 19%, contro una media delle banche italiane del 14,8%. Il permanere di un ottimo stato di salute patrimoniale viene certificato anche dalla crescita del tasso di copertura dei crediti deteriorati che è pari al 86,45%.
Performance importanti e in crescita sul 2019, archiviati positivamente nell’anno della fusione tra Centroveneto Bassano Banca e RovigoBanca, nonostante il periodo d’eccezionale complessità dovuto alla pandemia. La Banca, infatti, fin dalla prima fase dell’emergenza sanitaria, ha continuato a rinnovare il suo impegno e la sua vicinanza a tutti i settori economici, non facendo mai mancare il proprio apporto finanziario alle categorie più in difficoltà. Sono state, inoltre, più di 3.500 le pratiche evase per la sospensione delle rate dei mutui a famiglie e imprese e a cui si sono aggiunte le 1.363 richieste di finanziamento, per più di 28 milioni di euro coperti dalla garanzia 100 del Fondo Centrale, in favore di professionisti, commercianti, ristoratori e microimprese, oltre alle procedure di anticipazione della cassa integrazione.
Nel rispetto dello statuto, la Banca del Veneto Centrale ha destinato 200mila euro dell’utile, a beneficenza e mutualità, che andranno in larga misura a beneficio di iniziative a carattere socio-assistenziale e per la concessione di Premi allo Studio a giovani soci o figli di soci che hanno conseguito brillanti risultati in ambito scolastico. «Abbiamo bisogno di dare alle giovani generazioni una grande iniezione di fiducia e spingerli a “spiccare il salto”, li sproneremo- dice Marangoni- con i Premi allo Studio e con iniziative di educazione finanziaria che stiamo organizzando per settembre con le scuole del territorio». All’ordine del giorno dell’assise, oltre al bilancio al 31 dicembre scorso, anche l’elezione del presidente e degli altri componenti del Collegio Sindacale per gli esercizi 2021, 2022 e 2023. Sono risultati riconfermati nelle loro rispettive cariche: Gabriele Beggiato (presidente); Diego Ranzani e Plinio Todesco (sindaci effettivi); Nicola Argentini e Alessandro Campana (sindaci supplenti). Sono state, altresì, approvate la determinazione dei compensi e dei rimborsi spese degli amministratori e di componenti il Collegio Sindacale e le politiche di remunerazione e incentivazione, comprensive dei criteri per la determinazione dei compensi in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o cessazione anticipata della carica degli esponenti aziendali e del personale.
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