Taglio di Po-Cantarutti sulla vicenda immigrati (Hotel Mancin).
I giornali hanno dato ampio resoconto delle posizioni emerse nel corso della riunione pubblica tenutasi martedì con il Prefetto di Rovigo, le Forze dell’ordine e i rappresentanti della cooperativa che vorrebbe gestire gli immigrati da portare nell’Hotel Mancin.
Un giornale, tuttavia, ha dato una versione farcita di commenti redazionali del tutto privi di fondamento (“svelato il doppio gioco sui profughi”) e che meritano una replica che ne renda evidente l’infondatezza. Innanzitutto giova ribadire che la società che gestiva l’Hotel Mancin non “sta per chiudere”, come invece ha detto il Prefetto; i suoi bilanci sono in ordine, come confermato anche dal commercialista presente in sala e come facilmente verificabile da chiunque. Si vuole poi sostenere che la proprietà dell’Hotel Mancin avrebbe trattato con “un noto mediatore che si occupa di reperire strutture da destinare ai profughi” e che io lo avrei contattato a mia volta come mediatore. Preciso che io non conoscevo nemmeno tale persona, Stefano Fuso che era presente sul palco accanto al Prefetto, che mi è stata presentata da un noto Dottore commercialista di Adria come amministratore di una ditta inglese sua cliente, interessata all’acquisto dell’attività alberghiera. Con il professionista adriese, commercialista della società inglese, ho predisposto la lettera di intenti, assistito dal commercialista della proprietà; peraltro io non svolgo la professione di mediatore (lecita, ma non mi riguarda) ma quella di Avvocato ed ho agito sempre sulla base di un mandato professionale per l’assistenza legale conferitomi dalla proprietà della struttura. La società inglese Self Corporation Ltd, con sede in Potters bar, Hertfordshire (UK), Company number 09665840, sottoscriveva la lettera di intenti per acquistare l’Hotel, riservandosi di far sottoscrivere gli atti successivi da altra società del proprio gruppo. La società inglese non ha quale oggetto l’assistenza agli immigrati. In data 26.4.2017 veniva stipulato il contratto di affitto di ramo d’azienda (compreso l’hotel) fra la proprietà e Silvia srl, le cui quote venivano in pari data acquisite integralmente dalla ditta Self Italia srl, indicata dalla ditta inglese; dalla visura in Camera di Commercio risultava che la società Self Italia srl ha quale oggetto sociale “partecipazioni in società italiane ed estere, servizi di affiancamento per l’avvio ed il rilancio di imprese mediante sistemi innovativi, consulenza imprenditoriale ed acquisizioni, l’organizzazione, l’esercizio e la gestione di strutture alberghiere, residences, stabilimenti balneari e simili, villaggi turistici, ecc….”
Nulla a che vedere, dunque, con gli immigrati, bensì una società che svolge attività alberghiera. Il contratto di affitto era il primo passo del percorso individuato dai commercialisti della proprietà e di Self Corporation Ltd, percorso che si doveva concludere a breve con la compravendita del ramo d’azienda, come precisato nella lettera di intenti. La ditta Self Italia srl, peraltro, si rendeva inadempiente rispetto a tutti (nessuno escluso) gli obblighi assunti e nel contempo iniziavano a circolare in Paese voci circa il possibile arrivo di immigrati nell’Hotel, circostanza incompatibile con quanto sino a quel momento trattato, come confermato anche dal commercialista presente agli incontri professionali. In data 12 luglio 2017 inviavo quindi a Self Italia srl comunicazione di risoluzione del contratto stante il loro grave inadempimento e l’evidente intenzione di non addivenire all’acquisto del ramo d’azienda bensì alla mera gestione in affitto; la comunicazione veniva altresì inviata al Sindaco, al Prefetto ed al comando Stazione Carabinieri di Taglio di Po (VEDI RICEVUTE DI INVIO DELLE PEC). articolo 30.10.2015 / PEC 12.7.2017 / pec 14.7.2017 / PEC 19.7.2017
Il Prefetto di Rovigo nel corso della riunione di martedì negava di aver visto la PEC; la ricevuta dimostra che era stata spedita alla Prefettura il 14 luglio, ossia ben 4 giorni prima. Egli ha anche dichiarato che per lui il contratto di affitto d’azienda è valido e così il giorno seguente (mercoledì) ho inviato a tutti i protagonisti, compreso il Prefetto, ulteriore PEC (VEDI) con cui evidenzio che è stata sporta querela nei confronti di chi ha tentato di intrufolarsi illecitamente nell’Hotel e chiediamo alle Forze dell’ordine di vigilare per evitare ulteriori fatti; ad oggi la struttura è posseduta dalla proprietà e nessuno ha il diritto di entravi e se qualcuno ritiene di vantare diritti sull’Hotel si rivolga alla Magistratura. La Proprietà si difenderà in ogni sede ma di certo non intende cedere alla prepotenza di chi vuole agire illecitamente o di chi magari tollera questa illiceità. Peraltro, ci viene inviato oggi un articolo del Corriere del Veneto del 30.10.2015 (VEDI ALLEGATO) dal quale apprendiamo che il Sig. Fuso era il portavoce della Cooperativa Solaris che già era stata oggetto di polemiche e provvedimenti giudiziari per la gestione di un centro per immigrati ad Eraclea. Questa è la credibilità di chi accusa. Un’annotazione al Prefetto che mi taccia di contraddittorietà perché come Consigliere comunale di Adria protesto per gli immigrati a Cavanella Po ed allo stesso tempo non li voglio a Taglio di Po: certamente non li voglio a Cavanella Po, ma non per questo accetto che il problema sia scaricato su Taglio di Po, è una logica che rifiuto e rifiuterò.
Da ultimo, l’affermazione per cui avrei voluto condizionare le elezioni a Taglio di Po usando gli immigrati; premesso che è falsa così come riportata, si tratta peraltro di una NON-notizia. Tutti ricordano che ho sostenuto Layla Marangoni condividendo il suo rifiuto di accogliere immigrati, dicendo (per la verità insieme a molti altri) ripetutamente e pubblicamente che se il Sindaco uscente fosse invece favorevole ad ospitare gli immigrati secondo la linea del suo partito doveva dirlo pubblicamente, così i Tagliolesi si sarebbero potuti regolare. Dove starebbe la notizia? In conclusione, invito i cittadini di Taglio di Po a vigilare su quanto accade presso l’Hotel Mancin, segnalando ai carabinieri ogni movimento sospetto. Da parte nostra, ci sarà la ferma opposizione ad ogni tentativo di forzare la situazione. Luca Azzano Cantarutti
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