Vincenzo Abbonizio compie 100 anni: una vita tra mare, famiglia e valori.
VENETO-Il 2 novembre, a Villa Braida di Mogliano Veneto, è stato celebrato il centesimo compleanno del marinaio Vincenzo Abbonizio, che ha raggiunto questo importante traguardo il 29 ottobre scorso. Circondato dall’affetto delle sue due figlie, dei tre nipoti, dei due pronipoti, degli amici, del sindaco Davide Bortolato e dei soci del gruppo ANMI di Mogliano Veneto e Casale sul Sile, Vincenzo ha ricevuto una lettera di benemerenza dal presidente nazionale dell’ANMI, l’Ammiraglio Pierluigi Rosati. La lettera è stata consegnata dal presidente del gruppo ANMI locale, Giancarlo Giomo, accompagnata dal gagliardetto del Gruppo Marinai d’Italia della città.
Durante la cerimonia, sono stati conferiti ulteriori riconoscimenti marinareschi, consegnati dal comandante Oscar Nalesso, delegato dal Sindaco di Chioggia e rappresentante della marineria chioggiotta, e dal Consigliere Nazionale ANMI del Veneto Orientale, Capitano di Lungo Corso Roberto Spolaor. Gli attestati hanno suggellato il legame profondo che unisce Vincenzo al mondo della marina e alla tradizione marinara.
Vincenzo, primo di sei fratelli, rimasto orfano di padre in giovane età, imparò presto a fare affidamento sulle proprie forze. Il suo spirito indomito lo condusse verso una lunga carriera nella Marina Militare, attraversando le transizioni dal Regno d’Italia fino alla Repubblica. Iniziò come marò con compiti di nocchiere, arrivando a conseguire il grado di 2° Capo Nocchiere. La sua vita si svolse più in mare che a terra, lasciando un’impronta profonda nella storia della Marina. Dall’estratto del foglio matricolare emerge il percorso militare: prestò servizio su navi come la Nave Scuola Cristoforo Colombo, gemella della Amerigo Vespucci, sull’incrociatore Duca degli Abruzzi e sulla corazzata Littorio. Fu proprio da quest’ultima che Vincenzo assistette, il 9 settembre 1943, al tragico affondamento della corazzata Roma nel golfo dell’Asinara, in Sardegna,un giorno dopo la firma dell’armistizio. Da allora, il 9 settembre è divenuto per la Marina Militare una data di memoria e commozione, con celebrazioni che ogni anno, anche grazie ai gruppi ANMI in tutta Italia, rendono onore ai caduti in mare.
Anche oggi, Vincenzo mantiene uno spirito vivace, sfidando gli amici a scala quaranta per tenere la mente allenata e amando trascorrere del tempo all’aperto sotto il calore del sole.
“Mio nonno – racconta uno dei nipoti Simone Bettoli ex alpino – ha cominciato a raccontarci della guerra solo dopo i 90 anni. Quando ha saputo della notizia tra Ucraina e Russia, si è commosso e ci ha detto: ‘Fate di tutto per costruire la pace. Non potete immaginare cosa sia la guerra. La pace e la democrazia sono le cose più importanti: mantenetele’. Queste parole ci hanno profondamente colpito, perché in lui la guerra è un ricordo indelebile, un monito per non dimenticare.” Oltre alla saggezza, Vincenzo non ha perso il gusto per la buona cucina e ama ancora godersi piatti come gli gnocchi al ragù, il suo piatto preferito, senza mai disdegnare un bicchiere di vino durante i pasti. “È una persona di grande forza interiore, che affronta la vita rimboccandosi le maniche davanti alle difficoltà.”, conclude il nipote. Guendalina Ferro.
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