DAL “LIKE” AL “BIO”, LA “TRISTEZZA DINAMICA” DI ARIANNA PORCELLI SAFONOV Una serata per distruggere i luoghi comuni e vivere da potus.
CASTELMASSA (RO) – Dissacrante, pungente, perfidamente beffarda. L’ironia disincantata di Arianna Porcelli Safonov col suo “Rìding tristocomico” ha tenuto in scacco tutta la serata il pubblico, in una ridente piazza della Libertà di Castelmassa, con l’evento teatrale di Tra ville e giardini 2021, mercoledì, 28 luglio.
Ad introdurre lo spettacolo, il sindaco di Castelmassa Luigi Petrella (e in platea mezza giunta comunale ed autorità civili e militari varie), orgoglioso di avere un altro artista di qualità ad esibirsi per i propri concittadini. Poi Monica Zanforlin, dirigente dell’area Servizi della Provincia, a ricordare che l’ente è impegnato a diffondere gli spettacoli dal vivo in tutto il Polesine, per valorizzare “ciò che c’è di bello”. Infine il direttore artistico di Tra ville e giardini, Claudio Ronda, per sottolineare il piacere di tornare a Castelmassa e la particolarità dell’evento presentato: un reading non convenzionale, la vena di tristezza che si nasconde nella comicità e che serve a far riflettere sulle situazioni personali.
Certamente un’ironia spiazzante, quella di Arianna Porcelli Safonov, autrice di due volumi e del blog Madame Pipì, da cui sono tratti i testi del “rìding”, che richiede intelligenza e voglia di mettersi in discussione, come ha dimostrato la piazza del comune altopolesano, che cogliendo tutti gli spunti, a tratti scoppiava in risate, a tratti in sottolineature vocali, e sempre in applausi fragorosi. Le regole del gioco teatrale sono messe subito in chiaro: “Siete un po’ troppi questa sera – esordisce Safonov. – Se pensavate di ridere, tornatevene a casa: sono qua per distruggere quel poco di ottimismo che ancora resiste”. Comincia le sue esternazioni controcorrente sciorinando 12 “bei momenti” vissuti nel 2020, giusto perché tutti ne parlano male. Passa alla necessità di sbugiardare una classe di persone ipocrita, che è la stessa che giura di non aver mai fatto pipì in mare: l’urina come parametro di coerenza è una trovata unica. Gli stessi che giurano di non aver mai guardato i programma della De Filippi (che però hanno un ascolto astrale) o che si professano vegani e poi vanno col passamontagna al McDrive. Ma la rivoluzione è rovesciare gli equilibri nelle coppie, quando tutto il mondo parla di femminicidi: la donna-mantide è il carnefice; il geranio, la pianta, che vegeta, privata dell’intendere e volere, di spostare oggetti, è il maschio di casa. In un mondo in cui il “like” è alla base della vita, ci vorrebbe un bel “digiuno telematico”, invece no. Il tuo “like” non passa inosservato e non puoi metterlo a cxxx, perché dal “like” dipendono le ritorsioni future dei “precisi del like”.
Il lockdown è servito a capire molte cose di una “tristezza dinamica”: che c’è gente che soffre per non andare a lavorare, che se non sei gay sei retrogrado, che la prostituzione non è illegale perché ci sono i giornalisti… Ma, attenzione: ci sono cose e persone di cui diffidare: la gente coi pinocchietti (tranquillo, quelli sono bermuda!), Montecitorio (posto di mxxxx), gli ingegneri strutturisti… Ma ciò che suscita l’”odio imperituro” sono quelli che vogliono flirtare col suo cane, con le “vocine da topini strxxxx di Cenerentola”: “È maschio? È buono? Ah se potessi averne uno, ma non posso…”. Capaci tutti ad essere animalisti col cane degli altri! Se si potesse rinascere, “voglio rinascere potus (pianta da appartamento, ndr)”. Immortale, noncurante, inespugnabile dalle emozioni. Infine, il Bio. “Mi fai schifo tu e le ragazze vegane vestite di canapa fino alle mutande!”. Mica per niente, ma “il Bio non è più quello di una volta”: niente cavolfiore con la lumaca dentro, il mercato del giovedì, la zappa che ti faceva venire le vesciche alle mani. No. Ora sta nella boutique a Parigi, con le foglioline lucidate una per una. Ha “fatto li soldi” a colpi di germogli tibetani, con la farina di kamut, con l’alga siberiana. E la gente sale sul Suv e consuma 80 ettolitri di gasolio per andare a comprare una cassettina dal contadino. “Lasciami stare Bio!”. Con Tra ville e giardini l’appuntamento è venerdì 30 luglio a Ceregnano, a villa Le Procurative, col rock’n roll anni ’50 di Antonio Sorgentone and his band.
Tra Ville e Giardini XXII è promossa ed organizzata da Provincia di Rovigo, co-finanziata da Regione del Veneto Reteventi, sostenuta da Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, con l’organizzazione tecnica di Ente Rovigo Festival, direzione artistica di Claudio Ronda, e la collaborazione dei Comuni di Adria, Ariano nel Polesine, Badia Polesine, Castelmassa, Ceneselli, Ceregnano, Costa di Rovigo, Ficarolo, Fratta Polesine, Lendinara, Lusia, Occhiobello, Porto Tolle, Rosolina, Rovigo, Trecenta, Villanova del Ghebbo.
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