La vicesindaca Wilma Moda interviene sulla questione delle agevolazioni Tari.
ADRIA-“Equità e giustizia sono due punti fondamentali di questa amministrazione” Esordisce la vicesindaca Wilma Moda, all’indomani del consiglio comunale in cui sono stati spiegati e trattati ampiamente i criteri e i requisiti per le agevolazioni Tari a favore delle utenze non domestiche.
“Per la Tari 2021-spiega in sintesi Moda- abbiamo dato contributi fino ad arrivare all’esenzione totale a chi ne ha fatto richiesta, dopo aver fatto pubblicità quasi martellante fra social, quotidiani, video, associazioni di categoria. Nel momento in cui sono avanzati dei soldi e vista la possibilità da parte dello stato di impegnarli per l’anno 2022, ci siamo adoperati per fare in modo che le utenze non domestiche avessero la possibilità di avere l’agevolazione del 50%, anche per la Tari 2022, a fronte di danni causati dall’emergenza Covid-19. Requisito determinante il calo almeno del 30% di fatturato del 2021, anno di pandemia, rapportato al 2019(anno ante pandemia).Un calo del fatturato che comprende anche le attività che hanno avuto delle restrizioni, o sono rimaste chiuse per la pandemia”
“Inoltre –aggiunge Moda- per dare la possibilità a chi l’anno scorso non ha presentato la domanda, questi possono presentare la richiesta di agevolazione per l’anno 2022 purchè abbiano avuto un calo almeno del 30% del fatturato per l’anno 2020,anno con pandemia, rapportato al 2019, anno ante pandemia. Potrà presentare domanda o entrambe le domande(visto che il confronto è 2021 su 2019 e 2020 su 2019) anche chi ha somme a debito maturate negli anni precedenti verso l’amministrazione comunale. Altro punto importante è che l’importo dell’agevolazione derivante da entrambi le due domande può essere cumulabile fino ad arrivare all’importo totale della tari, dovuta dal singolo utente non domestico per l’annualità 2022. –informa Moda- Precisato tutto questo -conclude Moda- è bene che l’opposizione(in questo caso il Pd) quando parla o scrive, dica come stanno realmente le cose, per evitare di fare brutte figure soprattutto dopo un consiglio comunale. Le informazioni vanno diffuse correttamente e non distorte nel modo cui fa comodo”
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